ospedalevaldesepomaretto

Pomaretto: centrale a biomasse in arrivo?

20 20 20: ormai siamo abituati a questi tre numeri uguali ripetuti uno dopo l’altro. A seguito del protocollo di Kyoto l’Unione Europea si è data un obiettivo entro il 2020: ridurre le emissioni di gas serra del 20%, alzare al 20% la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e portare al 20% il risparmio energetico. Questo spiega perché se ci apprestiamo a ristrutturare la casa, per alcuni lavori (serramenti nuovi certificati, pannelli solari termici e fotovoltaici, coibentazioni etc) troviamo da parte dello Stato dei forti incentivi, anche del 65%, il che significa che in 10 anni più della metà dell’investimento viene ridato al cittadino sotto forma di sgravio fiscale.

Sulle energie alternative invece c’è molta discussione in merito. In val Pellice e Germanasca hanno tenuto banco le centraline idroelettriche. In val Germanasca è stata grande la mobilitazione del comitato «Salviamo i Toumpi» (toumpi sono le pozze d’acqua naturali nei torrenti, i tonfani) contro una grande centrale idroelettrica che prevedeva anche la costruzione di gallerie sotterranee. In val d’Angrogna invece se ne sono costruite due, con imponenti lavori che hanno creato non pochi problemi di circolazione ai residenti (e turisti) del fondovalle e di Pra del Torno ma che oggi sono una fonte di introiti per le povere casse comunali del Comune. Altro discorso il parco fotovoltaico proposto e non realizzato sulla collina di Luserna San Giovanni. Il Comune infatti alcuni anni fa ha vietato in certe zone rurali la posa di pannelli: la scelta ci sembra giusta, ci sono molti tetti da coprire prima di andare a consumare quel poco suolo rimasto libero.

Ma sicuramente la questione più spinosa è stata la centrale a biomasse di Luserna San Giovanni. Proposta e progettata da un privato (l’azienda agricola Guido Merlo) ha trovato la sua localizzazione a ridosso del centro abitato e degli impianti sportivi raccogliendo il malcontento di migliaia di cittadini che si sono dichiarati contrari con una raccolta firme promossa dal Comitato LusernaAttiva. Anche il Comune stesso si è esposto avviando una procedura (allo stesso modo del comitato) che ha prodotto diverse sentenze fino a quella del Tar che ha dato via libera ai lavori.

Ora un problema simile si presenta anche in val Germanasca, a Pomaretto. «Il progetto pilota, promosso dall’Uncem e dal sindaco Breusa, prevede la costruzione di due centrali cogenerative a biomassa, che verranno realizzate interamente con contributi privati della società Ecorel Power di Fossano. La durata dell’accordo è ventennale e la società si impegna ad acquistare eslusivamente legna locale, fornita dal consorzio forestale e da altre aziende private della valle», si legge nel documento programmatico. I due impianti, uno da 1megawatt e l’altro da 200kw, saranno utilizzati per riscaldare alcune zone di Pomaretto come Comune, scuole adiacenti, ospedale e alcuni condomini lungo la via principale del paese. Restano forti i dubbi sull’approvigionamento di legna: le quantità di legname sono davvero elevate e difficilmente le due valli (Germanasca e Chisone) riusciranno a far fronte al fabbisogno. Si è attivato anche un vivace scambio di idee fra alcuni cittadini che ha già portato ad un incontro con il sindaco Danilo Breusa di Pomaretto e Antonio Chiadò di Massello. Proprio Breusa ha esposto alcuni dubbi sulla centrale da un megawatt, forse sovradimensionata.

Per capirne di più è stata fissata una riunione pubblica per venerdì 12 dicembre alle 20,30 al teatro valdese di Pomaretto. Ci saranno alcuni esperti e a moderare l’incontro se ne occuperà il terzo Circuito delle chiese valdesi. Spazio anche per le domande del pubblico.