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Un calcio che fa bene

184 squadre, 40 delle quali provenienti dall’estero. 5 mila ragazzi e ragazze coinvolti. Numeri da grande kermesse per la ventesima edizione dei mondiali di calcio antirazzisti che si sono aperti ieri e che termineranno domenica nel grande parco di Borgo Albergati a Castelfranco Emilia (Modena).

Associazioni sociali, culturali, Ong, gruppi di amici, team di giocatori con disabilità, fisica o mentale, squadre composte da rifugiati e richiedenti asilo, e molto altro ancora, tutti insieme per 5 giorni all’insegna dello sport ma soprattutto della solidarietà. Tenere alta l’attenzione sullo spinoso tema del razzismo, quanto mai d’attualità dati anche i forti flussi migratori che stanno ridisegnando le mappe sociali delle nostre città e dei nostri paesi, è uno degli obiettivi principali. La drammatica aggressione che proprio ieri è costata la vita ad un giovane nigeriano a Fermo, nelle Marche, testimonia quanta strada rimanga da compiere perché le nostre società siano un reale luogo di accoglienza e dialogo, e non un terreno di paure e violenze.

Ieri è toccato a Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International sezione Italia, dare il via alle partite dopo aver ricordato che questa ventesima edizione sarà dedicata alla memoria di Giulio Regeni, il ricercatore ucciso in Egitto a gennaio, affinché si tenga sempre alta l’attenzione su questo caso, emblematico di tanti altri similari che esistono nel mondo, casi di violenza senza verità e senza giustizia.

Domani invece si parlerà del popolo Sahrawi, che da anni si batte per un riconoscimento ufficiale, con un dibattito cui parteciperanno il senatore Stefano Vaccari e l’europarlamentare Elly Schlein, mentre sul tema dell’accoglienza e della dignità dei migranti l’incontro denominato “Liberi di muoversi” vedrà la partecipazione fra gli altri del sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini.

Non mancheranno molte band a intrattenere giocatori e pubblico, dai Marta sui tubi ai BlueBeaters fino ai Punkreas.

Un’ottima occasione per un weekend di sport e solidarietà, ma anche di passeggiate nella natura, con la possibilità di camminare per il grande parco di oltre 40 ettari, ricavato grazie ai grandi sforzi dell’associazione “La città degli alberi” che sta curando il rimboscamento e la cura delle aree verdi, un tempo fiore all’occhiello dell’attigua villa cinquecentesca dei marchesi Albergati. Fra querce centenarie e altre meraviglie gli organizzatori (che sono la Uisp, l’associazione dilettantistica di sport per tutti, l’osservatorio per il razzismo e l’antirazzismo nel calcio, cui va un plauso per l’enorme sforzo logistico viste le altissime adesioni) garantiscono che non mancheranno momenti di sincera emozione e partecipazione.