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Imparare ad esaminare e a valutare

L’orecchio che ascolta e l’occhio che vede, li ha fatti entrambi il Signore
Proverbi 20, 12

Esaminate ogni cosa e ritenete il bene
I Tessalonicesi 5, 21

Questa frase esortativa della prima lettera ai Tessalonicesi è preceduta da due consigli: Non spegnete lo Spirito, non disprezzate la profezia. Vale a dire: siate attenti alle indicazioni della Scrittura e sappiate interpretare i segni della presenza e dell’azione di Dio provenienti da circostanze ed esperienze di vita, dagli incontri che fate, dalle relazioni con le persone e l’ambiente in cui vivete. Significa anche ascoltate con attenzione coloro che sono ritenuti autorevoli nella chiesa, senza chiudervi immediatamente a chi propone esperienze e interpretazioni che non incontrano la vostra sensibilità.

Siamo però richiamati a non essere né superficiali né creduloni. A saper valutare quel che vediamo e sentiamo, ciò che ci è detto e che viene fatto, con l’aiuto della ragione, dell’esperienza, del buon senso, del confronto con chi vive la nostra stessa situazione.

Quanto l’apostolo Paolo scrive ai Tessalonicesi trova spiegazione nel capitolo 17 degli Atti, dove, a proposito dei Giudei di Berea, si dice che erano meglio di quelli di Tessalonica, «perché ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano così». I Bereani, con prudenza e saggezza, non cedono a facili entusiasmi o a chiusure preconcette, ma usano la ragione, che è un grande dono di Dio.

Questo ci viene richiesto, riguardo alle indicazioni, talora contrastanti, che ci vengono proposte dalle nostre chiese, ma ancor più per la vita sociale, economica, politica, culturale in cui siamo immersi. Dobbiamo saper esaminare, valutare, giudicare.

Ciò che torna a vantaggio degli umani e della creazione di Dio, da qualunque parte provenga, ci deve trovare pronti all’accoglienza e alla collaborazione. Non badiamo alle etichette: laico, religioso, ateo. Tutto ciò che è in sintonia con «i pensieri di pace e non di male» di Dio (Geremia 29, 11), con l’affermazione di Gesù: «Sono venuto perché abbiate vita in abbondanza» (Giovanni 10, 10) deve essere nostro obbiettivo.

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