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Valdo Spini: la pandemia non ferma la cultura

«Il 17% delle riviste culturali italiane ha visto un certo aumento di lettori durante i mesi della pandemia. Una su tre ha dedicato al Covid un numero speciale o degli approfondimenti, ciascuna dalla propria prospettiva: sociale, di storia economica, pedagogica. L’attività delle pubblicazioni di cultura non si è fermata con il Covid-19 che hanno, anzi, scoperto nuove forme per coinvolgere il proprio pubblico: quasi otto su dieci hanno organizzato eventi online (e continueranno a farlo), forma sconosciuta al 70% delle riviste, prima dell’emergenza sanitaria»così ricorda il comunicato stampa lanciato dal Coordinamento delle riviste italiane di cultura– Cric (presieduto da Valdo Spinie diramato per ricordare l’appuntamentoonlinedi domani (15 dicembre) previsto in occasione della Giornata nazionale delle riviste italiane di cultura

I dati sono emersi grazie a un’indagine realizzata dal Cric su «Come le riviste culturali italiane abbiano affrontato la pandemia». «Questi dati – afferma il presidente del Cric, Valdo Spini– mostrano la grande dinamicità di un mondo che per sua natura è “parcellizzato” e spesso scarsamente attrezzato per questo tipo di “salti tecnologici”. Eppure, come mostrano le percentuali delle risposte, è un mondo che, nonostante tutto, è riuscito a rinnovarsi e a compiere un passo importante nell’uso delle nuove tecnologie. In poche settimane sono stati recuperati ritardi di anni», spiega il presidente del Cric. 

«Naturalmente – prosegue – il futuro delle riviste è legato alla loro condizione economica. La presenza e la distribuzione nelle librerie sono, oggi, fortemente limitate, se non assenti; la pubblicità è in drastico calo, gli abbonamenti non certo in sviluppo, la conoscenza tra i giovani piuttosto scarsa, sono tutti elementi che nel tempo hanno messo in difficoltà quelle riviste che non abbiano alle spalle una Fondazione o una struttura associativa forte. In questo senso si richiede il contributo pubblico, certo finanziario, ma anche di sostegno a quelle attività di esposizione e di fiere che consentano di avvicinare quel pubblico che la mancata presenza nelle librerie non assicura più». Il titolo scelto per l’incontro di domani è: «Le riviste italiane di cultura. Le innovazioni e le sfide …»

Alle 10, dunque, i saluti istituzionali di Dario Franceschini, ministro per i Beni, le attività culturali e per il turismo e quelli di Valdo Spini, presidente del Cric; Andrea Martella, sottosegretario all’Editoria e all’informazione; Paola Passarelli, direttore generale Biblioteche e istituti culturali al Mibact; Andrea De Pasquale, direttore della Biblioteca nazionale centrale di Roma; e di Alessandra Trotta, moderatora della Tavola valdese (Organo esecutivo delle chiese metodiste e valdesi). L’evento si terrà in diretta su Zoom  e sulla pagina Facebook Cric RivisteCultura dalle 10 alle 13,30.

Fino alle 12 si susseguiranno poi gli interventi di Paolo Ambrosini, presidente della Associazione librai italiani; Vittorio Bo, commissario dell’istituzione Sistema delle biblioteche centri culturali di Roma; Angelo Piero Cappello, direttore del Cepell, Centro per il libro e la lettura del Mibact; Paolo Grossi, dirigente dell’area Promozione culturale al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale; Ricardo Franco Levi, presidente Aie, Associazione italiana editori;Giorgio Zanchini, giornalista Rai. L’incontro sarà moderato da Claudio Paravati, segretario del Cric. Le conclusioni saranno affidate a Valdo Spini. Seguirà l’Assemblea del Cric. Per info: segreteria@cric-rivisteculturali.it

L’evento è realizzato con il sostegno della Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Mibact e dei fondi Otto per mille della Chiesa valdese.

Il Coordinamento delle riviste italiane di cultura è nato nel 2003 e riunisce più di cento tra le più storiche e importanti riviste italiane, alcune delle quali legate a istituti e fondazioni culturali.