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Donne cristiane, “un’energia creativa in Europa”

Si è tenuta dal 4 al 10 agosto 2014 nell’isola greca di Tinos la IXAassemblea generale del Forum ecumenico delle donne cristiane in Europa. Il titolo scelto, “Nato da donna”. Le donne cristiane, un’energia creativa in Europa, riprende il passo biblico di Galati 4, 4 richiamando la figura di Maria nell’epoca odierna. Più di 130 donne provenienti da 27 paesi europei si sono incontrate in questo importante luogo di pellegrinaggio dedicato a Maria; in una prospettiva ecumenica, si sono confrontate sulle interpretazioni di questa figura date dalle diverse correnti cristiane e femministe.

Il confronto è stato facilitato da conferenze e laboratori ma anche dalla visita delle partecipanti a diversi villaggi nei dintorni, in cui donne cattoliche e ortodosse hanno aperto le porte delle loro chiese.

È stato un incontro stimolante, ci dice Greetje van der Veer, che ha rappresentato il Forum italiano. «Tinos è una piccola isola con circa ottomila abitanti e un centinaio di edifici di culto, cattolici e ortodossi, in cui le due confessioni convivono fraternamente Sull’isola ci sono 1600 chiese :abbiamo osservato però che non sono sono abituati a confrontarsi con credenti di altre religioni, e ancora meno con atei o agnostici. Questo non ci ha impedito di apprezzare la grande ospitalità della gente, che ci ha accolto con generosità».

Nel corso delle giornate (in cui sono stati realizzati come di consueto tre interventi, affidati rispettivamente ad una cattolica, una ortodossa e una protestante), le partecipanti hanno portato le loro differenti esperienze. Particolarmente interessante è stato l’intervento della relatrice cattolica, Jilian van Turnhout, senatrice indipendente irlandese, che ha offerto una panoramica più ampia citando la propria esperienza politica, in particolare l’impegno a dare voce alle battaglie civili e sociali delle organizzazioni non governative, nel nome di obiettivi e valori condivisi, mentre le altre due relazioni si sono concentrate sulla figura di Maria.

Il messaggio finale dell’Assemblea è stato un forte appello alla pace, nel centenario della prima guerra mondiale, una tragedia in cui le donne furono pesantemente coinvolte. Questo dramma continua a replicarsi in molte parti del mondo: dall’assemblea è emerso l’impegno come donne cristiane ad adoperarsi per la pace, con azioni che contrastino la logica del cieco interesse economico. Un’esperienza disumanizzante, che incrementa razzismi, intolleranze e il dramma dei profughi, al quale le donne, attraverso l’azione di associazioni e chiese, vogliono rimediare, ridando dignità alle vittime. Diventando per l’appunto un’”energia creativa in Europa”, come recita il sottotitolo. In occasione dell’Assemblea è stato nominato un nuovo comitato direttivo: le tre co-presidenti dall’Austria (Gabi Kienesberger, cattolica romana), Slovacchia (Eva Guldanova, luterana) e Repubblica Moldava (Asea Railean, ortodossa), le altre componenti da Germania, Romania, Scozia e Serbia.

Come osserva Greetje van der Veer, «il nuovo Comitato è fortemente orientato sull’Europa centro-orientale, in pratica con l’assenza dei paesi occidentali: una composizione che riflette tendenze già in atto da un po’ di tempo. Particolarmente importanti sono ad esempio le attività in Moldavia, e non è un caso che una delle tre co-presidenti sia Asea Railean, della Repubblica Moldava».

Segno forse del cambiamento dei tempi, come emerso durante la sessione. Fondata nel 1982 a Gwatt, in Svizzera, l’Efecw ha infatti ripercorso la sua storia, anche grazie all’ampia partecipazione (quest’anno si è aggiunta una nuova nazione, l’Armenia) e alle differenti generazioni di donne presenti. «Per confrontarci sull’obiettivo de Forum ci è stato chiesto di unirci in gruppi a seconda del periodo di entrata in contatto con il Forum, e di individuare tre parole chiave. Con sorpresa ci siamo accorte che erano completamente differenti: in origine si parlava di chiesa e società, femminismo e la collaborazione fra est e ovest, oggi le parole sono creatività, armonia, unità», dice Greetje van der Veer, che conclude: «È stata molto importante la nostra partecipazione di quest’anno perché come gruppo italiano stiamo cercando di riavviare con le sorelle cattoliche una collaborazione che si era interrotta. Di fatto il gruppo ha finito per coincidere con la Fdei, riunendo quindi soltanto la componente evangelica, ma ora stiamo cercando di ampliare la composizione».