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On the road again

Sulla copertina campeggia l’illustrazione di un vecchio motorino Ciao guidato da un vecchio cane, e già questo ci racconta una storia: era il 1997 quando Giorgio Olmoti aveva attraversato la Pianura Padana per uno studio sul boom economico degli anni Cinquanta e Sessanta, raccontato attraverso le fotografie e i testi dell’epoca. «L’anno scorso ho comprato su internet un vecchio Ciao – racconta l’autore – e ho deciso di partire e riattraversare lo stesso territorio per vedere a passo lento cos’era rimasto di quell’esperienza. Il racconto esiste, ma non è nel libro (lo potete trovare sul suo blog, giorgioolmoti.blogspot.it). Quella copertina dà ragione di questa mia attitudine, io mi muovo continuamente, sono sempre sulla strada, ma non sono io a raccontare, io ascolto i racconti degli altri».

Partendo da queste premesse, cosa dire di un libro scritto da un autore che, alla domanda su come si definisca risponde «Sono 49 anni che mi domando come dovrei definirmi», e a quella sulla sua provenienza geografica «È tutta la vita che mi chiedono da dove vengo, ed è seriamente un problema»? Sicuramente che non ci troviamo di fronte a qualcosa di già letto.
«Sono un uomo nella memoria: ho un po’ di origini friulane, campane, laziali, mia moglie è di Matera, ho vissuto tra Udine, Perugia, Siena, Matera, Venezia, adesso a Torino. Mi sento anche un po’ piemontese, ho avuto diversi contatti con il Piemonte da sempre, come tutti i friulani avevo dei parenti che erano venuti in Piemonte tra gli anni 50 e 60, poi col terremoto del 1976 mi hanno spedito a Torino. La cosa su cui ho lavorato di più è riuscire a far passare lingue e dialetti diversi come se fossero un’unica lingua condivisa all’interno dei miei racconti».

Dopo aver detto di cosa non parla questo libro, possiamo però dire che si trova sempre una chiara idea del muoversi, e poco importa che i viaggi raccontati siano lunghi e fatti con mezzi di fortuna o che vengano percorsi al tavolino di un bar, sono storie che a tratti assumono «una dimensione salgariana di esotismo proprio quando non te lo aspetti, tra il caffè e il giornale del mattino». Una prosa sconnessa per scelta, a volte volutamente sgangherata, ma che porta sempre alla riga e alla pagina successiva e che scava in ogni fonte possibile, «dai disegni sui muri alle scritte nei servizi degli autogrill, con una forte matrice di tradizione orale». 

E il titolo? Quello è un omaggio ai Canned Heat. Se incontrate Giorgio Olmoti nei suoi spostamenti lungo l’Italia, durante i quali va in giro «come un vecchio circense» portandosi il libro addosso, non ditegli mai che il titolo riprende il pezzo dei Rockets, oppure fatelo: un vecchio-nuovo racconto potrebbe essere dietro l’angolo.

Ascolta un estratto dal libro letto dall’autore, Giorgio Olmoti

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On the road again – Non puoi insegnare nuovi trucchi a un vecchio cane
’round midnight edizioni, 2014
pp 100, € 7,00