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L’Estonia dice si alle nozze gay

Il Parlamento ha approvato una legge che legalizza le unioni civili fra persone dello stesso sesso, garantendo gli stessi diritti sociali e fiscali e la stessa protezione dei figli dei matrimoni misti.

Se siete saltati in piedi dalla sedia, o vi siete sentiti venir meno i sensi, non preoccupatevi. Non parlavamo ovviamente dell’Italia, Paese in cui non si riesce a legiferare neppure sulle unioni di fatto di due etero, ma dell’Estonia, che diventa così la prima repubblica ex sovietica ad approvare un tale atto, mentre i nostri legislatori rimangono al palo. E non arrossiscono nemmeno un po’. Anzi.

E’ proprio dei giorni scorsi il diktat del ministro degli Interni Angelino Alfano, che impone ai prefetti di non trascrivere le unioni civili registrate all’estero, dove ciò è possibile, di cittadini italiani dello stesso sesso, causando forti dibattiti e prese di posizione, come quella dei sindaci di Milano e Roma, Giuliano Pisapia e Ignazio Marino, che hanno annunciato che non applicheranno la circolare.

La nuova legge estone, votata dal Parlamento con una maggioranza risicata, entrerà in vigore dal 2016. Non farà salti di gioia neppure la Russia di Putin, Paese in cui si finisce in galera anche soltanto per aver parlato in pubblico di certe questioni. Esultano di contro gli attivisti per i diritti umani, che parlano di atto storico.

Foto: “Brides-to-be (9178104425)” di Quinn Dombrowski from Berkeley, USA – Brides-to-be Uploaded by Anastasiarasputin. Con licenza CC BY-SA 2.0 tramite Wikimedia Commons.