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Accadde oggi, 14 maggio

Nel novembre del 1947 l’Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) approva la risoluzione numero 181 che prevede in Palestina la costituzione di uno stato ebraico e di uno stato arabo, con estensione territoriale simile. La Gran Bretagna aveva speso forze e tempo durante il proprio dominio coloniale per tentare di spartire il territorio fra la popolazione araba preesistente e i coloni ebrei in forte aumento, senza fortuna. La risoluzione dell’Onu cerca di accontentare le parti in causa, ma facendo così finisce forse per scontentare tutti. In realtà almeno nella fase iniziale la maggior parte della popolazione ebraica è favorevole alla proposizione dell’Onu che ricordiamo, prevedeva la creazione di due stati, mentre i palestinesi si oppongono soprattutto per questioni geografiche legate ai territori assegnati, senza sbocchi sul mar Rosso né sul mar di Galilea ad esempio, e per questioni di spazi vivibili (erano ancora pochi gli ebrei nell’area, anche se con il finire del secondo conflitto mondiale e la piena presa di consapevolezza degli orrori della Shoah era presumibile attendere una forte immigrazione, come infatti avverrà).

Fra il dicembre del 1947 e il maggio del 1948 non mancano cruenti attacchi da ambo le parti, antipasto di guerra civile. La risoluzione è previsto che entri in vigore dal 15 maggio 1948, giorno in cui le truppe britanniche si ritireranno definitivamente dai territori. Ma il 14 maggio del 1948 Israele dichiara unilateralmente la nascita della propria nazione. Il giorno dopo scoppiano i conflitti con Egitto, Siria, Libano e Iraq. Conflitti che si trascinano da troppi anni, che insanguinano la culla delle tre religioni monoteistiche e che fanno gridare di dolore troppe persone in nome di Dio. Qualunque esso sia.