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Fosse Ardeatine, per non dimenticare

La lenta e solenne declamazione delle 335 vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine è ogni anno uno dei momenti più sentiti delle celebrazioni che vogliono tramandare a imperitura memoria i drammi di quei giorni di conflitto. Era il 24 marzo del 1944, Roma, l’Italia, il mondo bruciavano, l’orrore umano toccava abissi sempre più profondi. Le Ardeatine come Marzabotto, come Sant’Anna di Stazzema, come Boves e come decine di altri luoghi divenuti simbolo, monito per le future generazioni. Come sempre è folta la delegazione dei partecipanti alle commemorazioni: dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al presidente del Senato Pietro Grasso al ministro della Difesa Roberta Pinotti. E ancora il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il prefetto di Roma Franco Gabrielli, il commissario prefettizio Francesco Paolo Tronca. Guidano una folta rappresentanza ebraica il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna e la presidente della Comunità romana Ruth Dureghello, che in precedenza aveva accolto Zingaretti davanti alla lapide del Tempio Maggiore. Invoca la misericordia del creatore il rabbino capo Riccardo Di Segni, che ricorda i morti dell’eccidio leggendo il salmo 130.

Qui di seguito l’articolo che pubblicammo lo scorso anno per ricordare l’eccidio nella nostra rubrica Lunario protestante:

Leggi qui l’articolo.

Foto: via flickr.com, utente Anthony Majanlahti