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Le conseguenze della libertà di pensiero

Non possiamo parlare di un periodo o di un evento senza inserirlo in un contesto più ampio di relazioni e influenze che questo ha avuto sugli uomini e nella storia. Ecco allora che il percorso che ci ha portato a parlare della Germania del 1500 e di quello che sta intorno alla Riforma protestante, sfocia inevitabilmente in quelle che sono state le conseguenze di quella rivoluzione: la Controriforma. Con questo termine si fa riferimento alla ricerca di un rinascita spirituale, teologica e di rinnovamento della chiesa cattolica. In verità, già prima di Lutero la necessità di cambiamento era avvertita dai pensatori più attenti, per cui alcuni critici pensano non sia corretto parlare propriamente di contro-riforma.

Ce ne parla Sergio Turtulici, critico e autore del testo Il libro e il web. 500 anni dalla Riforma protestante.

«Partirei riconsiderando il medioevo come qualcosa di molto lontano dall’età dei secoli bui, invenzione questa della filosofia e della scienza positivista. Si è trattato in realtà di un periodo in cui sono nate molte delle cose che ci portiamo dietro anche nella nostra età post moderna: nel medioevo nascono i comuni, la prima forma di democrazia civile, nascono le università e nascono quei gioielli dell’architettura, che poi hanno influenzato lo stile moderno, che sono le cattedrali gotiche.

L’età moderna nasce nel ‘500 sull’onda della fioritura economica di quel periodo, la scoperta dell’America fa affluire risorse e cambia la geopolitica del vecchio continente con l’ascesa della monarchia spagnola. Il centro economico dell’Europa si sposta sulla costa occidentale e verso le città del Reno: la zona dove nasce la Riforma. Nel 1455 Gutemberg inventa la stampa a caratteri mobili e quando Lutero inchioda sul portale della cattedrale dell’università di Wittemberg le 95 tesi libera la parola che fino a quel momento era stata incatenata.

Non è che prima non si parlasse di Bibbia, la scolastica ne aveva molto discusso, però era letta, studiata e soprattutto predicata dagli addetti ai lavori. Da Lutero in poi la Bibbia verrà interpretata e divulgata, portata nelle case e discussa.

Questa è quella che chiamo l’età del dubbio metodico: quelle che erano state le certezze metafisiche dell’uomo medievale vengono meno. Addirittura alcuni vogliono vedere in Shakespeare un precursore di questo stato d’animo, definendolo addirittura uno scrittore barocco perché Amleto incarna l’esempio tipico del dubbio dell’uomo moderno, messo in crisi dalla libertà di pensiero. Lutero incarna queste novità.

Gli storici più avvertiti parlano di due riforme: quella protestante e quella cattolica. Controriforma è un’espressione controvertistica che viene usata in maniera sciagurata dal linguaggio politico, invece nel ‘500 le riforme che si affermano sono due.

Rispondendo alla liberazione della parola e alla diffusione dell’etica protestante nasce la chiesa cattolica, la chiesa monarchica; da allora si può cominciare a parlare di “Papa Re”. La risposta è anche la ristrutturazione del ministero sacerdotale, la forte espansione missionaria anche extraeuropea e, secondo me, soprattutto il piano della comunicazione.

In pittura un esempio di propaganda fide è rappresentato dalla figura di Caravaggio».

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Caravaggio – Madonna dei pellegrini via Wikimedia

«Caravaggio era un ragazzo di vita, un ribelle e spadaccino che viveva negli ambienti popolari di Roma. Questa Madonna dei Pellegrini è significativa del suo linguaggio pittorico: rappresenta la Vergine con le fattezze di Lena Antonietti, sua amante e una mondana di Roma conosciuta da tutti. La chiesa cattolica, soprattutto il cardinal Del Monte, il suo mecenate, si rende conto di quanto questo sia trasgressivo e funzionale alla propaganda fide per avvicinare la chiesa al popolo in un momento in cui bisogna rispondere alle nuove istanze della chiesa protestante. Questo linguaggio moderno è la novità, sul piano della pittura, della riforma cattolica».

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Borromini – Sant’Ivo alla Sapienza – Via Wikimedia

«L’architettura per un paio di secoli ha scontato la brutta fama e la brutta stampa che hanno fatto all’arte barocca i positivisti, passando così alla storia come l’arte degli orpelli, degli artifici. Invece la caratteristica del barocco è da ricercare nei cambiamenti di quel periodo in cui non ci sono più certezze metafisiche; il cuore della filosofia medievale, ovvero il fatto che l’uomo fosse al centro della terra e del Creato non c’è più, le scoperte di Copernico e Galilei dicono che la Terra gira intorno a Sole e l’uomo deve badare a se stesso. Il barocco è l’espressione di questa crisi, di questa angoscia esistenziale che percorre tutta l’Europa con echi anche nell’Illuminismo e nelle avanguardie del ‘900.

La Chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza di Borromini è uno dei monumenti esemplari del barocco che ha la valenza di voler rappresentare la luce che risplende nelle tenebre. Sia l’architettura che la pittura concentrano sul basso una cupezza strutturale, che rappresenta il peccato, e poi si alza verso la luce e verso la salvezza.

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Bernini – Estasi di Santa Teresa – via Wikimedia

«Un altro elemento caratteristico, come fa notare il filosofo francese Gilles Deleuze, è la piega: i risvolti si piegano su se stessi e si contorcono in un ritorcersi convulsivo che sono l’angoscia che spingono alla ricerca della luce di Dio e della salvezza.

Nell’Estasi di Santa Teresa, la veste della santa e tutta ripiegata su se stessa e lei viene colpita dalla freccia di un angelo; estasi che viene raccontata quasi come fosse un orgasmo mistico».

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Scroppo – Ritmi Orizzontali – via Galleria Scroppo

«Qui vediamo un quadro di Filippo Scroppo. Il movimento a cui aderisce, il concretismo, è un movimento europeo molto legato al design e che ha tra gli artisti più valorosi alcuni protestanti. Scroppo in questo quadro ripete la spinta verso l’alto delle cattedrali gotiche. È un quadro astratto dove c’è questa figura a tasselli che riprende e rappresenta gli elementi costruttivi, le vetrate e il gioco di luci di una cattedrale gotica. L’arte protestante in Europa, di cui Scroppo è stato un esponente significativo, ha spesse volte questa valenza: è astratta però si porta dietro questa spinta spirituale nata in quel periodo di crisi e cambiamento che è partito nel 1500».

Foto: Di Michelangelo Merisi da Caravaggio – scan, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=15219516