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Si intensifica la mobilitazione per salvare Asia Bibi

Diverse organizzazioni cristiane stanno intensificando la pressione sul Pakistan per salvare la vita di Asia Bibi, condannata a morte per blasfemia.

Il verdetto, emesso nel novembre 2010, fu confermato quattro anni dopo dalla Corte di appello. Ora Asia è in attesa del terzo e ultimo grado del processo che si terrà nel mese di ottobre e che potrebbe restituirle la libertà o sancirne l’esecuzione.

La donna pakistana, di fede cattolica, ha marito e cinque figli. Tutto cominciò il 14 giugno del 2009. Asia, mentre lavorava nei campi come sempre, andò a prendere dell’acqua da un pozzo per ristorarsi e poi l’offrì alle donne musulmane che lavoravano con lei. Queste l’accusarono di avere infettato la fonte, in quanto cristiana infedele. Asia Bibi, rifiutandosi di convertirsi all’islam, è stata accusata di blasfemia per insulti al profeta Maometto. Cinque giorni dopo, il 19 giugno, il mullah musulmano Qari Muhammad Sallam formalizzò l’accusa davanti alla polizia.

Con l’avvicinarsi del processo di ottobre, l’organizzazione Release International, che difende i diritti dei cristiani perseguitati in tutto il mondo, ha inviato alla Corte suprema di Lahore un appello che chiede l’assoluzione di Asia Bibi, e ha invitato la gente a firmare una petizione destinata al Primo Ministro del Pakistan, Nawaz Sharif, che chiede l’abolizione della «iniqua» legge sulla blasfemia.

L’amministratore delegato di Release International, Paul Robinson, ha dichiarato: «Chiediamo al governo del Pakistan di abolire la legge sulla blasfemia e di creare una società in cui ogni cittadino pakistano sia libero di professare la propria fede e di vivere in pace con il prossimo».

Anche i leader anglicani di tutto il mondo hanno intensificato in queste settimane la pressione a favore di Bibi.

Nel corso del recente incontro del Consiglio consultivo anglicano a Lusaka è stata approvata una risoluzione che chiede l’assoluzione di Bibi. Shunila Ruth, membro del Consiglio per il Pakistan, che ha discusso la questione personalmente con l’Arcivescovo di Canterbury durante una sua visita a Londra, ha definito le leggi sulla blasfemia del Pakistan «disumane».

Immagine: By Guilhem Vellut – Flickr: Lahore Old City, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=29212985