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A fuoco una chiesa battista in Mississippi

E’ stata aperta un’inchiesta, mercoledì 2 novembre, a seguito dell’incendio appiccato la notte precedente ad una chiesa battista del Sud degli Stat Uniti, a Greenville nello stato del Mississippi, bastione della comunità afroamericana. Su una delle pareti è comparsa la scritta “Votate Trump”.

L’ovvio sospetto è che si tratti di un’azione basata sull’odio razziale, visto il pesante danneggiamento di un edificio simbolo quale è la chiesa Hopewell Missionary Baptist alla luce dei suoi oltre cento anni di storia. Nessun dubbio sull’orgine dolosa del rogo, dati i rinvenimenti di vari punti di innesco. Fortunatamente non vi sono feriti. Degli interni nulla si è salvato, tutto è stato bruciato dalla potenza delle fiamme.

Indignato il sindaco della cittadina di 33 mila abitanti nel delta del grande fiume statunitense, che ha parlato di «atto ignobie e vigliacco, e di un vero e proprio attacco alla libertà di culto».

Gli inquirenti starebbero già stringendo il cerchio attorno ad alcuni sospettati ha affermato alla stampa il capo della polizia di Greenville Delando Wilson.

La chiesa in questione viene considerata una pietra angolare per la comunità nera di queste terre, e sono molti i commenti che mettono in relazione questo increscioso atto con i toni retoricamente tossici della campagna elettorale per l’elezione del nuovo inquilino della Casa Bianca.

L’intera zona, il profondo Sud a stelle e strisce, da sempre ha fatto i conti con episodi di discriminazione che hanno valicato i decenni e le epoche storiche, per riproporsi ancora oggi, retaggio di una cultura latifondista che aveva fatto dello sfruttamento della manodopera africana il proprio motore per il successo. Episodi simili sono triste attualità, accentuati se anche il dibattito politico si trasforma in un girone dantesco di malignità e colpi bassi.

Nella stessa giornata di mercoledì, a poche ore dall’incendio decine di persone si sono spontaneamente riunite in un parco cittadino per pregare insieme e riconoscere il primato della fede rispetto alle divisioni politiche: circondata da un predicatore metodista, da un pastore episcopale e dal presidente della locale sinagoga, AliceWashington, appartenente proprio alla Hopewell Church, ha guidato le preghiere.

Intanto è già stata lanciata una sottoscrizione web per raccogliere fondi allo scopo di ripristinare il prima possibile le strutture della chiesa in maniera da far ripartire le attività attorno alle quali ruota buona parte del tempo libero degli abitanti del quartiere.