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Ecumenismo: il Comitato esecutivo del Consiglio ecumenico si è riunito in Cina

Per la prima volta nella sua storia una riunione del Comitato esecutivo del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) si è tenuta nella Repubblica popolare cinese. Dal 17 al 23 novembre i componenti del Comitato esecutivo – venti membri eletti dal Comitato centrale, più l’ufficio di presidenza, il segretario generale e i responsabili dei programmi e della commissione finanziaria del Cec – si sono ritrovati a Shangai e a Nanchino per un’occasione unica di incontro con le realtà cristiane presenti in Cina, in particolare il Consiglio cristiano della Cina e le Tre chiese patriottiche che costituiscono la presenza protestante riconosciuta dallo Stato, oltreché una delle denominazioni evangeliche più numerose del mondo. In una lettera inviata alle istituzioni cristiane ora menzionate, la moderatora del CE, Agnes Aboum, ha sottolineato la grande crescita economica cinese che ha «strappato milioni di persone alla povertà» e ha riconosciuto l’impegno del governo cinese «nel ratificare l’accordo di Parigi sul clima e nell’aumentare gli investimenti per le energie rinnovabili». Tuttavia, si legge ancora nella lettera, «siamo consci che l’ascesa della Cina nell’arena globale è stata accompagnata da nuove tensioni e dispute, rispetto alle quali preghiamo affinché si possano risolvere attraverso il dialogo e la diplomazia». I rappresentanti del Cec hanno anche avuto un incontro con l’Amministrazione statale per gli affari religiosi in Cina.

Un momento importante dell’incontro degli esponenti del Cec, è stata la visita al Memoriale del massacro di Nanchino, costato la vita a 300mila persone durante l’occupazione giapponese tra il dicembre 1937 e il gennaio 1938. «E’ stato un intenso momento di ricordo nella preghiera», ha sottolineato Aboum, rispetto a un evento storico che rimane una ferita non rimarginata da alcuna riconciliazione, e che «ci spinge a proseguire il comune pellegrinaggio per la giustizia e la pace».

Tra i temi affrontati dal CE, va segnalato un appello sulla giustizia climatica affinché gli Stati firmatari attuino gli impegni definiti dall’accordo di Parigi. Particolare enfasi è stata data anche all’incontro di Lund (Svezia), dove il Cinquecentenario della Riforma protestante è stato aperto da luterani e cattolici insieme con la presenza alla cerimonia di papa Francesco. «Cattolici e luterani hanno contribuito in modo significativo all’avanzamento dell’intero movimento ecumenico – si legge in una dichiarazione del CE che definisce l’apertura dimostrata dalle due confessioni cristiane “un segno di speranza per le chiese e per il mondo».

Immagine: via pixabay.com