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Cantare e testimoniare insieme la fede comune

«E’ stata una serata di amicizia e di fraternità in cui abbiamo condiviso gli uni con gli altri i tesori musicali delle nostre diverse tradizioni». Così il pastore luterano Jens-Martin Kruse ha descritto «Cantare e testimoniare insieme la fede comune» la celebrazione ecumenica tenutasi venerdì 2 dicembre a Roma, presso la Christuskirche di via Sicilia. Un incontro che si situa nell’ambito delle commemorazioni del Cinquecentenario della Riforma protestante, «vissuto nella dimensione dell’ospitalità», ha spiegato Stefano Ercoli, responsabile del Segratariato attività ecumeniche di Roma, che ha organizzato la serata insieme alla comunità luterana della capitale. «Ospitalità che è la cifra sia dell’ecumenismo vissuto sia dell’ospitalità a cui il Signore ci chiama verso un’umanità sofferente che scappa dalle guerre, dalle persecuzioni, dalla fame» ha ricordato Ercoli.

La musica avvicina e in questo caso ha portato insieme tre corali molto diverse tra loro. Prima di tutto, la corale della Comunità luterana di Roma, diretta dal maestro Lorenzo Macrì, che ha proposto un repertorio di canti della Riforma; poi il Coro polifonico della Basilica di sant’Agnese fuori le mura, diretta dal maestro Roberto Musto, che ha proposto brani di compositori cattolici del XVI e XVII secolo, aggiungendo un programma di canti dell’Avvento derivati dalla tradizione popolare italiana. Infine, il Coro polifonico “San Romano il Melode”, diretto dal padre ortodosso romeno Gavril Popa, il cui nome richiama il monaco siriano del V secolo, Romanos, nato a Emesa (l’attuale Homs), autore di inni liturgici e patrono dei cantori ortodossi. La serata ha avuto momenti di preghiera e due testimonianze significative: quella di una donna luterana, sposata con un cattolico, che ha richiamato la condizione delle coppie interconfessionali, un tema che ripetutamente è echeggiato da parte protestante nei recenti eventi ecumenici, tanto a Lund alla presenza di papa Francesco quanto all’incontro di Trento del novembre scorso organizzato dalla Conferenza episcopale italiana insieme alla Federazione delle chiese evangeliche in Italia. La seconda testimonianza è stata riportata da suor Maria Giampiccolo riguardo alle iniziative per la formazione la ecumenica indirizzata agli animatori parrocchiali di Roma.

Nello scorso week-end, oltre alla serata di Roma, la musica è stata protagonista di altri appuntamenti legati al Cinquecentenario della Riforma. A Firenze venerdì 3 dicembre, il Centro culturale protestante «Pier Martire Vermigli» ha proposto presentato la conferenza e la guida all’ascolto di «Mendelssohn e la Sinfonia n. 5, La Riforma», a cura di Daniele Spini, docente al Conservatorio di Ferrara e Direttore artistico dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. A Bologna il quartetto El Kabod ha offerto «Un dolce e bel dono», viaggio nella musica classica della tradizione protestante. Infine, domenica 4 dicembre a Luserna San giovanni, nelle Valli valdesi del Piemonte è partito il «Progetto Bach» che, nel corso dell’anno, proporrà un ciclo di cantate bachiane a partire da quelle legate all’Avvento e all’Oratorio di Natale composto da J. S. Bach.