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In Benin si riunisce il Consiglio della Cevaa

Cotonou, il principale centro economico dello stato del Benin ospiterà il prossimo Consiglio esecutivo della Cevaa, la Comunità delle chiese in missione, che si riunirà dal 23 al 30 aprile prossimi.

Coordinati dalla neo presidente Cevaa Henriette Mbatchou della Chiesa evangelica del Cameroun, eletta a ottobre durante l’assemblea generale di Sète, nel sud della Francia, i delegati faranno il punto sui primi sei mesi di lavoro congiunto.

Nominato per 4 anni, rinnovabili, il Consiglio esecutivo amministra beni e finanze della Cevaa e nomina i gruppi di lavoro incaricati di varie missioni. Gli incontri sono veri e propri momenti di scambio di informazioni sulla salute delle varie chiese che fanno parte della Comunità (fra queste la Chiesa valdese rappresentata dal predicatore locale Berthin Nzonza). Spetterà quindi al segretario generale, ai segretari esecutivi e ai responsabili delle varie missioni rendere conto delle attività condotte in questi mesi e prospettare gli scenari futuri. I temi affrontati riguarderanno la vita delle chiese, l’animazione teologica, la formazione e le borse di studio, i progetti di scambio di persone, i vari partenariati attivi, la comunicazione, oltre alle questioni finanziarie.

L’occasione sarà valida anche per relazionarsi con l’organo transitorio che sta gestendo la riunificazione delle due anime della Chiesa metodista locale, in preda ad una crisi che si trascina da 20 anni e che sta finalmente giungendo a conclusione, anche grazie all’azione dei mediatori della Comunità delle chiese in azione. La crisi si era aperta nel 1997 a seguito di pesanti dissidi relativi alle modalità di elezione dei rappresentanti della chiesa e alle possibilità di iterazione dei mandati. Il 3 luglio scorso un culto partecipatissimo nella capitale Porto Novo ha dato il via al processo di pace, gestito appunto da un comitato formato da sette rappresentanti per ciasuno dei due rami, cui aggiungere un rappresentante pubblico. Entro l’estate è atteso un sinodo che dovrebbe ufficialmente sancire la riunificazione fra le due denominazioni metodiste oggi presente nell’ex colonia francese.