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Credenti e non, prove di traduzione

In questa parte del mondo la secolarizzazione è un fenomeno diffuso e duraturo. Eppure vi sono, anche fra i non credenti, persone e forze che, dopo il tramonto delle ideologie del Novecento, guardano alle chiese e ai leader religiosi come a un faro. Come instaurare, dunque, un dialogo fecondo fra credenti e non? Un aiuto formidabile ci viene offerto dall’idea di traduzione, sottolineata dal filosofo Jürgen Habermas. La storia della cultura ci mostra tanti esempi di traduzione di parole, espressioni e concetti dall’ambito religioso a quello secolare: “Tutti i vocabolari relativi a delitto e castigo, liberazione, dignità umana e umiliazione, solidarietà e tradimento”, ha scritto il pensatore tedesco, “nonché il linguaggio dei sentimenti morali, delle angosce e delle nostalgie, presentano spesso uno sfondo religioso”.

Un analogo sforzo di traduzione può essere compiuto nella sfera pubblica: i credenti possono infatti esprimersi in tale ambito con il linguaggio che è loro proprio, accettando poi, però, di tradurre (o di far tradurre) il proprio contributo nel linguaggio secolare.

Un esempio delle grandi potenzialità di tali prove di traduzione ci è offerto dalla Pentecoste, quando, secondo il racconto biblico (Atti degli Apostoli), ciascuno comprendeva nella propria lingua il messaggio dei discepoli di Gesù: essi, per dono dello Spirito, riuscivano a loro volta a condividere i propri doni, abbattendo le barriere etniche e linguistiche. Si possono scorgere in ciò delle affinità con il senso della Pentecoste ebraica. E chi credente non è vi può trovare una metafora preziosa: quella della “diversità riconciliata”. La differenza non è necessariamente un ostacolo per l’intesa e l’unità non comporta l’uniformità. Il tutto ha forti valenze, certo, ai fini del dialogo ecumenico fra le varie confessioni e denominazioni cristiane e del dialogo interreligioso (volto anche a contrastare i “signori del terrore”, l’antisemitismo e l’islamofobia), ma non lascia indifferenti “gli altri”. Al tempo della globalizzazione, anzi, da qui si può (ri)partire.

Immagine: Di Duccio di Buoninsegna – The Yorck Project: 10.000 Meisterwerke der Malerei. DVD-ROM, 2002. ISBN 3936122202. Distributed by DIRECTMEDIA Publishing GmbH., Pubblico dominio, Collegamento