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La saggezza, frutto della Parola di Dio

Hanno rigettato la parola del Signore; quale saggezza possono avere
Geremia 8, 9

La vostra fede sia fondata non sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio
I Corinzi 2, 5

Quale saggezza può avere chi ha rigettato la parola del Signore? La domanda è retorica, ironica e polemica, e la risposta sottintesa è una sola: nessuna. Chi rigetta la parola del Signore non può avere nessuna saggezza nella vita, se non una pseudo-saggezza, che la parola di Dio smaschera alla prima occasione.

Comunemente si pensa che la saggezza sia frutto di scuola e studio: chi più studia, chi più ha titoli di studio, chi ha un curriculum più lungo è quindi più saggio. Saggio invece è chi si attiene alla parola del Signore e viceversa chi rigetta la parola del Signore non ha alcuna saggezza. Di che saggezza si tratta? Si tratta di una saggezza che non dipende dalla posizione raggiunta nella vita (spesso frutto di raccomandazioni o di operazioni poco oneste), ma che dipende dal rapporto con la parola di Dio. Si tratta del modo di vivere, di essere. Si tratta di una saggezza che si affida a Dio e quindi deve tenere conto solo della sua Parola senza farsi intimorire dai saggi di questo mondo. Mentre tante volte si pensa che saggio sia proprio chi si sa destreggiare senza prendere posizioni che urtino gli altri, la saggezza che predica Geremia è una saggezza che non sia solo equilibrio tra varie possibilità o tra varie persone, una saggezza dunque che non sia succube del parere degli altri, e neanche del proprio tornaconto o del proprio egoismo, ma una saggezza che si faccia guidare dalla parola di Dio e quindi nella vita sappia compiere una scelta, che non sarà quella più conveniente, o più accomodante, o meno rischiosa, ma sarà quella più conforme alla Parola di Dio.

Immagine: di Arrangements-Photography, via istockphoto.com