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L’incontro con l’altro nelle nostre chiese è un dono di Dio

L’annuale Conferenza distrettuale del IV Distretto delle chiese metodiste e valdesi si è riunita dal 9 all’11 giugno a Riesi (Cl). A fare da splendida cornice all’assemblea è stato il «Servizio cristiano» che ha accolto i deputati delle chiese con competenza e gioioso spirito fraterno, contribuendo così a rallegrare le faticose giornate di lavoro. La Conferenza è iniziata nel pomeriggio di venerdì con il culto affidato a che scrive queste note, come candidato pastore che ha tenuto il sermone di prova in vista della sua consacrazione al prossimo Sinodo.

Come da consuetudine il dibattito è stato introdotto dalla lettura delle relazioni della Commissione esecutiva distrettuale (Ced) e della Commissione d’esame. Gli argomenti di discussione sono stati molteplici, tutti affrontati con spirito critico e appassionato impegno, dando vita a un dibattito molto ricco di spunti di riflessione.

«Accoglienza se non ora quando… e come», questo il titolo del paragrafo introduttivo della Ced ripreso dalla Commissione d’esame che ha istruito il dibattito.

Il tema dell’accoglienza è certamente centrale. In questo particolare momento storico, caratterizzato da una sempre maggiore globalizzazione, la definizione della propria identità è sicuramente necessaria; essa però, non dovrebbe mai mutarsi in un arroccamento che porta a vedere l’altro come un pericolo. Questo vale ancor di più per una chiesa protestante che vuole radicarsi nel semper reformanda: in questa prospettiva, infatti, l’identità può essere fondata solo in Gesù Cristo. Conosciamo la nostra storia, le nostre radici; proviamo a definire il nostro presente, il nostro modo di essere oggi, ma ciò che saremo non c’è dato saperlo. Quello che possiamo sapere è che saremo fedeli alla nostra storia e soprattutto a Dio, mettendo i nostri progetti nelle Sue mani, lasciando che sia Lui a definire la nostra identità. In questa prospettiva l’incontro con l’altro dovrebbe essere riconosciuto come un’occasione di arricchimento e potenziale cambiamento donata da Dio.

Il tema dell’accoglienza richiama inevitabilmente l’esperienza «Essere chiesa insieme»; recenti vicende occorse nella comunità di Palermo hanno ricordato che si tratta di un processo complesso e per niente scontato, anche quando è in essere da molto tempo. Anche la discussione su questo tema però, pur nella consapevolezza di trovarsi davanti a situazioni di sofferenze per le quali è necessario mostrare sostegno e condividere il peso, è stata vissuta con serenità.

Un altro argomento di particolare importanza è stato quello concernente il campo di lavoro. La Conferenza si è rallegrata che, a differenza del passato, la copertura del campo di lavoro sia garantita dalla presenza di diversi ministri impegnati nei vari Circuiti. Ciononostante si è ritenuto importante affermare che è necessario «non abbassare la guardia». La presenza di tanti ministri in servizio nel IV Distretto non deve rischiare di indebolire le numerose e preziosissime risorse presenti nei vari Circuiti. Anzi, proprio la maggiore presenza di pastori e diacone deve essere motivo di una maggiore progettualità del lavoro, basata su attente analisi dei bisogni e delle possibilità di azione, in vista di un rilancio della testimonianza evangelica nei nostri territori che veda protagoniste tutte le risorse in essi esistenti. Sempre nell’ambito del campo di lavoro, si è ritenuto necessario ribadire che la formazione dei giovani è tra le priorità della vocazione delle chiese, invitando le stesse a riavviare o promuovere, a seconda dei casi, l’attività del catechismo circuitale.

La Conferenza si è conclusa domenica 11, con la celebrazione di un culto liturgico con Santa Cena, condotto dal seggio. Prima del culto, l’assemblea ha potuto rivolgere il proprio ringraziamento al pastore Francesco Carri che negli ultimi undici anni ha prestato servizio prima come membro e poi, dal 2011, come presidente della Ced. Doverosi ringraziamenti anche alla sorella Giovanna Scifo e Gianpiero Fiocca Matarrese che, insieme al pastore Carri, terminano la loro esperienza nella CED. Il culto conclusivo è sempre un momento molto significativo. Non lasciarsi prima di spezzare il pane e condividere il calice del Signore da l’opportunità di riscoprirsi chiesa, sorelle e fratelli, separati da distanze più o meno brevi, eppure uniti nella medesima fede in Gesù Cristo. Questo non può che generare profonda gratitudine.

(presidente della Comm.ne esecutiva distrettuale è stato eletto Leonardo Magrì; vicepresidente Antonio Fontana; membri: Monica Natali, Gianluca Fiusco e Valeria Acquaviva)