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L’impegno a favore della coesione sociale in un’Europa in crisi

Si è aperta martedì a Oslo in Norvegia l’Assemblea generale annuale di Eurodiaconia, la rete europea di organizzazioni impegnate per un’Europa di solidarietà, di uguaglianza e di giustizia. All’incontro stanno partecipando 90 delegati in rappresentanza di chiese e opere diaconali provenienti da 33 paesi. L’incontro offre spunti di riflessione per affrontare molte sfide attuali: al centro del dibattito i temi della giustizia sociale, della lotta alla povertà, alla precarizzazione, alle disuguaglianze e all’isolamento. Tra i temi principali anche il come poter sostenere i sistemi sociali e le opere che «sono sovente l’unica garanzia per le persone vulnerabili di potere vedere garantiti i loro diritti umani e sociali fondamentali», si legge nel comunicato diffuso stampa disponibile sul sito di Eurodiaconia. Dall’Italia per la Diaconia valdese partecipa Victoria Munsey, che è anche membro del direttivo di Eurodiaconia.

«L’indebolimento del tessuto sociale – sostiene Eurodiaconia – chiama gli attori diaconali ad esaminare il loro ruolo, quello di figure promotrici della coesione sociale. Come chiese, ONG e garanti della diffusione di servizi sociali fondati nella fede cristiana siamo profondamente preoccupati per l’instabilità e le fragilità che, giorno dopo giorno, stanno minando molte società europee. In qualità di ‘attori’ che operano per la giustizia sociale – si legge ancora – poniamo gli esseri umani in primo piano, la loro dignità e la loro tutela, indipendentemente dal loro status sociale, economico o religioso e ci sforziamo di lavorare insieme per consolidare la nostra rete di rapporti».

Carla van der Vlist, presidente di Eurodiaconia ha ricordato: «non si può dimenticare né sottovalutare la tangibile precarietà delle persone. Questo è il motivo per cui siamo qui, per migliorare il nostro operato e per sostenere le nostre strutture sociali e ovviamente trovare soluzioni per reperire le risorse necessarie finanziarie, che rappresentano una possibilità per molte persone di vivere un’esistenza dignitosa».

Il programma del meeting europeo si sta sviluppando attraverso dibattiti, riflessioni e laboratori incentrati sulla precarietà, sulle migrazioni, sull’analisi di quelli che sono stati definiti «allarmanti populismi», e ovviamente di diaconia e di salute pubblica.