pieter_bruegel_the_elder_-_childrens_games_-_wga3343

E se al sinodo giocassimo un po’?

«Siate sempre gioiosi, non cessate mai di pregare, in ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi». L’esortazione dell’apostolo Paolo (1 Tessalonicesi 5, 16:18), per una chiesa gioiosa e in preghiera, non trova sempre una corrispondenza nei nostri momenti liturgici e assembleari. Sì, è vero, la preghiera c’è, ma forse potremmo e dovremmo dedicarle più tempo, individualmente e in modo comunitario, perché «ogni rapporto nella chiesa è falso, è un rapporto pseudocristiano se non è preceduto, accompagnato, seguito dalla preghiera», come ci ricordava Vittorio Subilia.

Quella che mi pare manchi un po’ di più è la gioia, o almeno la manifestazione esteriore di essa. Con l’approssimarsi del sinodo penso che soprattutto in un appuntamento così importante, centrale, nella vita delle chiese valdesi e metodiste manchi anche l’aspetto giocoso oltre che gioioso. Prendo spunto dall’ordine del giorno approvato dalla Conferenza del II distretto sull’organizzazione di una “giornata di festa e di lode“ da tenersi nella primavera 2018 per riflettere sull’importanza di condividere, tra membri di chiesa e non solo, momenti di spensieratezza, gioia, gioco. Certo, non mancano momenti “ricreativi“ nei nostri appuntamenti (sinodo compreso) ma spesso sono concerti, mostre, talvolta conferenze. Insomma, appuntamenti interessanti, ma nei quali c’è sempre un aspetto culturale, come se pensassimo al gioco o al divertimento per il divertimento come a una perdita di tempo. Il gioco e il divertimento gioioso (penso al ballo, al karaoke, alle canzoni cantate davanti a un falò, a scenette divertenti e via inventando) sono tutt’altro che tempo sprecato, anche in età adulta. Il gioco e il divertimento spensierato rigenerano, ricaricano e fanno cadere le barriere sociali, culturali, linguistiche. Passare insieme momenti di allegria è anche un bel modo per “rendere grazie” al Signore. Nel gioco non ci sono i ruoli che ognuno ricopre nella società, ma solo quelli insiti nel gioco stesso.

Allora, piccola proposta: perché non organizzare dei momenti ricreativi (ma davvero ricreativi!) durante le pause del sinodo o a margine di esso? Le possibilità sono tante e per cominciare basterebbe sceglierne una, un paio al massimo (la troppa spensieratezza tutta insieme potrebbe nuocerci): partite di pallavolo, calcio, tornei di ping pong, di carte, una serata in cui si balla e si canta, magari una tombola, o magari un gioco a quiz sui temi della Riforma (tanto per non rinunciare del tutto al nostro amore per la cultura) e tutto quello che di gioioso e giocoso può venirci in mente. Insomma, tra un dibattito e l’altro, tra un atto e una meditazione biblica… giochiamo un po’?

Immagine: Di Pieter Bruegel il Vecchio – Web Gallery of Art:   Image  Info about artwork, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=15416120