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Il dono dello Spirito Santo

«Non nasconderò più loro la mia faccia, perché avrò sparso il mio Spirito sulla casa d’Israele», dice il Signore, Dio
Ezechiele 39, 29

In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso
Efesini 1, 13

Il capitolo 39 del libro di Ezechiele, dal quale è tratto uno dei due versi di oggi, rappresenta un itinerario virtuale descritto da Dio nei confronti del suo popolo Israele. Gli eventi profetizzati da Dio contro i nemici del suo popolo avrebbero dato assicurazione della sua presenza verso la casa di Israele. Dopo la descrizione di questo passaggio, dalla punizione di Dio a causa del peccato, alla riconciliazione dopo l’umiliazione e la vergogna da parte del popolo eletto (v. 26), il capitolo si conclude con una promessa: l’Eterno non nasconderà il suo volto a coloro che lo avranno riconosciuto quale proprio Signore e Salvatore. La promessa è per loro, e per tutti coloro che avranno invocato il nome del Signore; su costoro sarà riversato lo Spirito affinché, quale sigillo, non si allontanino più dalla sua presenza e non si sviino più per tornare agli antichi sentieri oscuri.

Allo stesso modo, il secondo verso di oggi rappresenta la narrazione del cammino di salvezza per tutti coloro che prestano ascolto alla voce del Signore: dopo avere accolto l’evangelo della grazia, dopo aver permesso alla Parola di fecondare nel proprio cuore, hanno creduto in essa e, affinché potessero rimanere saldamente legati a Dio, è stato donato loro lo Spirito Santo. Quale consolatore, lo Spirito Santo è àncora di sostegno lungo il cammino verso la mèta, è supporto contro i continui scossoni della vita, è luce per illuminare l’oscurità di questo mondo. La promessa dello Spirito è realtà per i credenti, è tappa fondamentale di un cammino che, da quell’istante, non sarà più percorso in solitudine, essendo lo Spirito caparra della nostra eredità futura (Ef 1, 14): caparra, non pegno, che, pertanto, non ci sarà mai tolta, ed è anticipazione della infinita eredità preparata per tutti coloro che avranno riposto in Dio la propria vita.

Immagine: di arousa, via istockphoto.com