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Da Lutero a Luther King: una storia della libertà di coscienza

Per festeggiare il compleanno della Riforma, nelle serate del 28, 29 e 30 luglio, il Musée du Désert di Mialet, nella regione del Languedoc-Roussillon in Francia, ospita un grande spettacolo di suoni e luci.

Sono passati 500 anni da quel 31 ottobre 1517 in cui a Wittenberg Martin Lutero affigge le sue tesi. Il 28 agosto 1963 Martin Luther King a Washington pronuncia il discorso passato alla storia “I have a dream”, ho un sogno.  In mezzo, una serie di passaggi epocali, in cui la libertà di coscienza viene lacerata e perseguitata, ma resiste, emigra, si impegna, muore e risorge in contesti storici e geografici diversi.

Oltre 60 attori, 300 comparse, 60 cantanti, un’orchestra dal vivo, 6 ballerini, 80 tecnici, proiezioni su maxischermi, pirotecnica, carrozze di cavalli, costumi d’epoca e oltre 1000 spettatori attesi ogni sera a Val Cévennes, in un tipico villaggio, sito storico del “Musée du Désert”.

«Noi crediamo che la libertà di coscienza sia parte delle conquiste dell’umanità e che il protestantesimo abbia contribuito ad essa in modo peculiare – affermano gli organizzatori; – commemorare la nascita del protestantesimo nel 2017 ha senso per noi che con coraggio testimoniamo ciò che abbiamo ricevuto di più prezioso, con orgoglio e umiltà. Nel nostro mondo lacerato dal fanatismo religioso, riteniamo che la lotta per la libertà di coscienza continui a mantenere grande rilevanza. Attraverso questo spettacolo, vogliamo raccontare “una” storia relativa alla “costruzione” di tale convinzione. Lo vogliamo fare in modo al tempo stesso giocoso e ambizioso, spettacolare e moderno, intelligente e storicamente attendibile».

Lo spettacolo, organizzato dall’Associazione degli amici dello scoutismo in Cévennes, prevede in avanspettacolo anche tre momenti di approfondimento sulla memoria di Lutero, sulla libertà di coscienza e sulla storia dello scoutismo in partnership, fra gli altri, con la Chiesa protestante unita di Francia, comunità e gruppi associativi del territorio.

 

Foto: Daniel Villafruela