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Clima. Cec: «Agire insieme per un futuro più giusto e sostenibile»

Sono decine di migliaia le persone colpite dalle inondazioni in Asia meridionale e negli Stati Uniti. Il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), Olav Fykse Tveit, ha dichiarato che le chiese membro del Cec stanno pregando per i sopravvissuti e per i soccorritori: «Siamo con voi nel dolore della perdita dei vostri cari, delle case e delle vite distrutte. Preghiamo per il vostro coraggio e per quello di chi – chiese, vicini di casa – si prodiga per i soccorsi e per dare conforto in tanti modi, con imprese straordinarie e con semplici gesti di gentilezza».

In Asia meridionale, le inondazioni per le pesanti piogge monsoniche hanno colpito 40 milioni di persone in Bangladesh, India e Nepal, uccidendo almeno 900 persone e distruggendo decine di migliaia di abitazioni, scuole e ospedali. L’acqua ha sommerso terreni e abitazioni in Texas, Stati Uniti, a causa del passaggio dell’uragano Harvey, provocando almeno 39 morti.

Tveit, elogiando coloro (singoli individui, chiese e organizzazioni) che in tutto il mondo intervengono nell’emergenza immediata e nell’assistenza a lungo termine, ha anche esortato a riflettere e agire per prevenire nuove catastrofi, per la tutela dell’ambiente, la giustizia climatica e contro il riscaldamento globale, temi prioritari su cui il Cec lavora continuamente: «I disastri spesso palesano inquietanti ingiustizie. Un paese ricco ha risorse che i paesi poveri non hanno, per ricostruire una casa o per accogliere una popolazione sfollata. Come persone di fede sentiamo il grido della terra e il grido dei poveri. Dobbiamo agire insieme per un futuro più giusto e sostenibile per tutti e per il creato».