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Mattarella e Merkel, attenzione rivolta ai corridoi umanitari

Il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), pastore Luca Maria Negro, ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, «per esprimere apprezzamento» per le dichiarazioni rilasciate durante la sua visita a Malta sul tema delle politiche migratorie.

«Dobbiamo assicurare canali legali d’ingresso e governare ordinatamente il fenomeno migratorio che non è certamente transitorio», ha detto Mattarella. Parole che richiamano i Corridoi umanitari, il progetto pilota promosso dalla Fcei, dalle chiese metodiste e valdesi e dalla Comunità di Sant’Egidio che in due anni ha portato in Italia, legalmente e in sicurezza, quasi mille profughi siriani.

«Oggi – scrive il presidente Negro – i “corridoi umanitari” avviati dall’Italia vengono attivati anche in Francia, studiati in Germania, discussi in varie sedi europee. Ne siamo ovviamente contenti perché questo strumento fondato su leggi attualmente in vigore, consente quella gestione “sostenibile” e pianificata dei flussi che Lei, Signor Presidente, ha evocato».

Al seguente link il testo integrale disponibile sul sito Nev – Notizie Evangeliche. 

Anche la cancelliera Angela Merkel ha voluto ringraziare il nostro paese per lo sforzo profuso attraverso la creazione dei canali sicuri di accesso garantiti dai corridoi umanitari. Lo ha fatto durante l’incontro Strade di pace, promosso dalla Comunità di Sant Egidio nelle città tedesche di Münster e Osnabrück (10-12 settembre), cui ha partecipato anche il moderatore della Tavola valdese, pastore Eugenio Bernardini che così ha commentato l’urgenza e l’emergenza di questi anni: «Di fronte a fenomeni dalla rilevanza così pronunciata, come quelli delle attuali migrazioni, bisogna pensare, con l’Ecclesiaste, che davvero “c’è un tempo per ogni cosa”. A questo, che era un incontro interreligioso, ho detto che certamente i Paesi europei devono pensare in prospettiva a delle strategie che permettano ai Paesi africani di poter dare del lavoro ai propri figli (e quindi accordi per aiuti strutturali fra governi, tra Europa e Africa), ma i frutti di questi interventi cominceremo a vederli fra diversi anni. Nell’immediato, di fronte alle morti in mare, pensare di innalzare muri è semplicemente disumano».

All’incontro in Germania, e per la precisione nella sezione dedicata al tema «La sfida dei migranti: come uscire dalla crisi?», il moderatore ha illustrato proprio l’esperienza dei corridoi umanitari, una delle strade da seguire per garantire degli accessi legali e non rischiosi al nostro continente. La cancelliera ha «ringraziato di cuore» il nostro Paese per l’impegno in questa azione: «La presenza di Angela Merkel è stata importante – prosegue Bernardini –: dobbiamo riconoscere al governo tedesco, peraltro molto sensibile rispetto all’apporto della società civile e in particolare da parte delle chiese tedesche, il fatto che molti dei profughi e richiedenti asilo che non hanno avuto una ricollocazione definitiva sono comunque ospitati in Germania, circa 10.000 all’anno; e questo succede perché a fianco ai paesi geograficamente più raggiungibili (Italia e Grecia, e in minor misura la Spagna) ci sono quei Paesi che vengono meno agli impegni presi: in Europa non c’è la solidarietà da parte di tutti, una solidarietà che pure era stata sottoscritta a suo tempo, e la Germania sta facendo più di quanto gli accordi sulla ricollocazione le avevano assegnato, perché altri, specialmente nell’Est Europa, si sono tirati indietro, fattore che grava anche sull’Italia».

Immagine: uno scatto da uno degli arrivi a Fiumicino per i corridoi umanitari; foto di Radio Beckwith Evangelica