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Un movimento di rottura nel segno del pluralismo

Il 2017 non è soltanto l’anniversario della nascita della Riforma protestante a partire da Lutero, anche se questa ha (giustamente) accentrato l’attenzione e facendo apparire gli altri movimenti e personaggi un po’ come satelliti, nel fermento di iniziative organizzate a livello internazionale.

C’è un altro anniversario da ricordare, quello del Risveglio di Ginevra (1817), un punto di riferimento ben più vicino, e non solo cronologicamente, dell’atto iniziatore di Lutero. Ne avevamo scritto alcuni mesi fa, ricordando appunto il debito degli evangelici, anche italiani, rispetto a quel momento-movimento di rottura con le forme ecclesiastiche protestanti storiche.

La chiesa riformata di Ginevra non poteva ovviamente dimenticare il Réveil, infatti vi ha dedicato diversi appuntamenti: coronamento delle celebrazioni saranno le giornate di sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre.

Due i soggetti promotori: la Federazione romanda di chiese evangeliche (Free), che comprende circa 4500 membri suddivisi in una cinquantina di comunità, ed è membro della Rete evangelica svizzera (Res), della Federazione internazionale delle chiese evangeliche libere (Iffec) e delle assemblee dei Fratelli (Brethren). E naturalmente la Chiesa evangelica della Pélisserie, nata nel 1839 proprio dal movimento del Réveil, prima chiesa evangelica di Ginevra e prima chiesa indipendente (anche economicamente) dallo Stato.

La sua nascita costituì un momento di rottura nella storia del protestantesimo svizzero francofono, lo Stato non esercitava più un monopolio assoluto delle coscienze e delle religioni, poco a poco (in modo anche travagliato, con lotte e rotture profonde) si aprì alla diversità e al pluralismo religioso all’interno della società. Una lezione utile anche oggi che questo tema si è esteso a culture e religioni diverse. «Scoprire questa storia fondativa della Svizzera francofona», viene spiegato nel programma, «il suo impatto sull’impegno sociale delle Chiese protestanti nel loro insieme, è stimolante. Lo è altrettanto pensando alla situazione attuale, in cui chiese evangeliche di diversi cantoni cercano di ottenere il riconoscimento da parte dello Stato».

Gli eventi del week-end prevedono per sabato una giornata di riflessioni che si concluderà con un concerto, e domenica un culto di ringraziamento «in stile classico» alle 10, con la predicazione del pastore Michel Jeanrenaud.

Il concerto, alle 20 di sabato, sarà eseguito dall’ensemble vocale e strumentale Pierre de lune diretto da Emmanuel Junod con musiche di Purcell, Schubert, Brahms, Bruckner.

Il convegno di sabato, «I 200 anni del Risveglio di Ginevra: alla scoperta del suo rinnovamento e delle sue conseguenze sociali», durerà dalle 9 alle 17. Marc Lüthi (pastore, già direttore Institut biblique et missionnaire évangélique), Jean Decorvet (professore alla Haute-École de Théologie di Saint-Légier) Philippe Decorvet (pastore) racconteranno l’eredità del Risveglio nelle chiese francofone svizzere e francesi, tratteggiando anche le figure di Félix Neff e Louis Gaussen. Il sociologo Philippe Gonzalez (docente e dottore di ricerca) rifletterà invece su una certa «globalizzazione evangelica», sottolineando l’importanza della ricchezza di identità all’interno del mondo protestante odierno. Il dibattito conclusivo farà il punto su questo, sugli elementi innovativi del Risveglio di Ginevra e sulle sue influenze ancora sul mondo di oggi.

Come ricorda il sito della Free, il Réveil «ha attraversato il protestantesimo francofono svizzero suscitando un nuovo slancio missionario e sociale in diverse regioni della Francia», e non solo, modellando molte chiese nel modo in cui le conosciamo oggi.

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