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28 ottobre 2017. Una giornata speciale, ma «senza trionfalismi»

«Come Fcei possiamo senz’altro dirci soddisfatti della Giornata dei 500 anni della Riforma svoltasi il 28 ottobre nella Chiesa valdese di piazza Cavour a Roma», ha dichiarato a Riforma.it il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), il pastore Luca Maria Negro commentando la Giornata «Liberi per amare e servire» accompagnata dal versetto biblico «Voi siete stati chiamati a libertà… per mezzo dell’amore servite gli uni gli altri» (Galati 5,31), che proprio la Fcei, in collaborazione con la Consulta delle chiese evangeliche del territorio romano, ha promosso per celebrare «insieme – tra chiese federate e non – l’eredità della Riforma protestante in prossimità del 31 ottobre 2017» e per riflettere sull’attualità del suo messaggio, in dialogo con esponenti della cultura e delle chiese.

«In particolare – dice Negro –, esprimiamo soddisfazione per la presenza di esponenti qualificati del mondo cattolico, delle chiese evangeliche che non sono membro della Federazione (pentecostali e avventisti) e del mondo della cultura “laica”; per l’attenzione data dalle istituzioni dello Stato attraverso la visita al Capo dello Stato, avvenuta pochi giorni prima (il 24 ottobre) e i messaggi del presidente del Senato e del presidente del Consiglio dei Ministri; per l’attenzione dei media, in particolare attraverso l’ottimo “speciale TG2” che ha ripreso in diretta l’evento per oltre un’ora, con filmati e interviste che hanno offerto una panoramica esaustiva del protestantesimo; per l’entusiastica partecipazione delle nostre chiese membro, sia a livello degli esecutivi delle chiese che del “popolo protestante” di Roma e di molte regioni del Centro-Sud, e inoltre per la presenza di tanti gruppi musicali, di bambine e bambini e dei giovani evangelici».

Una giornata speciale ma, «senza trionfalismi» conclude il presidente della Fcei Luca M. Negro: «che ha confermato la vitalità del protestantesimo italiano come una minoranza aperta al dialogo, fortemente impegnata nel sociale, desiderosa di vivere la libertà dell’Evangelo nel servizio, di testimoniare la sua fede e, non da ultimo, di diffondere nel nostro Paese la conoscenza della Bibbia: fra i tanti momenti qualificanti della giornata – ribadisce Negro – desidero infatti ricordare la presentazione di una nuova traduzione biblica realizzata con il concorso di tutte le chiese evangeliche, il Nuovo Testamento della “Bibbia della Riforma”».

Una giornata significativa anche per Carmine Napolitano, pastore pentecostale e presidente della Federazione delle chiese evangeliche pentecostali (Fcp): «Non ricordo altri momenti così importanti e solenni nella storia delle relazioni evangeliche in Italia di condivisione e di testimonianza comune», rileva.

Un momento, quello di sabato, prosegue Napolitano, «vissuto da protagonisti. Tutta la giornata è stata ben organizzata e ritengo che sia stato anche significativo il messaggio che si è voluto consegnare all’opinione pubblica italiana. Ottima, poi, la diretta televisiva proposta da Rai Due, con lo speciale Tg2, che ha saputo sapientemente alternare commenti, immagini e documenti video in grado di mostrare la pluralità del mondo evangelico. Una pluralità che però, intorno ai temi e ai valori fondamentali, dimostra di saper trovare momenti di condivisione e di testimonianza comune. Le radici e alcuni temi sono radicati nelle coscienze di tutti noi, al di là delle posizioni specifiche che i vari “mondi evangelici” possono avere su prospettive teologiche, etiche o ideologiche. La giornata di sabato – prosegue Napolitano – fa presagire e prefigurare segnali importanti di dialogo per il futuro; tuttavia senza dimenticare le differenze che ancora ci distinguono e talvolta ci ostacolano. Oggi, però, alcuni temi dirimenti ci uniscono, e su questi, siamo chiamati a lavorare insieme: come l’estensione dei diritti e delle libertà, e in particolare quella religiosa, se pensiamo ai flussi migratori che amplificano il pluralismo religioso in Italia e rendendo sempre più necessaria una legge quadro per la libertà religiosa. Su questo tema, da tempo, è presente una convergenza sostanziale, tanto è vero che esiste un organismo unitario per l’evangelismo che è la Commissione per le chiese evangeliche in Italia per i rapporti con lo Stato (Ccers) che da diversi anni vede sedere allo stesso tavolo tutte le diverse anime dell’evangelismo nazionale. L’atro aspetto fondamentale che ci unisce è la dimensione multiculturale, interculturale e multireligiosa che vive il nostro Paese. Le chiese evangeliche, tutte, in Italia si stanno confrontando con questo nuovo essere chiesa insieme. Due fronti, quelli citati, sui quali le chiese evangeliche convergono. Se pensiamo ai rapporti tra di noi intercorsi in passato, credo che oggi grandi passi in avanti siano stati fatti.

Come pastore – conclude Napolitano –, il momento più significativo di sabato è stato il culto condiviso con la pastora Maria Bonafede. Un modo per riflettere insieme davanti alle Scritture e davanti al Vangelo sul significato delle libertà, un concetto guida per la Riforma, per il protestantesimo e per il mondo evangelico, un elemento d’unione trasversale».

Foto di Martina Caroli