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20 mila giovani all’incontro di Taizé

«E’ stato un miracolo». Lukas Kundert, presidente del Consiglio sinodale della Chiesa riformata di Basilea non nasconde una grande soddisfazione. «Quello di Basilea è un cantone molto secolarizzato e per questo non sapevamo quale sarebbe stata la reazione delle autorità all’idea di ospitare l’incontro europeo di Taizé». 20 mila giovani provenienti da 45 nazioni a festeggiare il quarantennale degli incontri della comunità ecumenica ha rappresentato un successo assoluto.

Dal 28 dicembre al primo gennaio 95 comunità che operano nel cantone in rappresentanza del panorama cristiano, e poi 200 parrocchie, concistori, si sono fatte avanti per gestire l’ospitalità, insieme a mille volontari. Padre Alois, priore di Taizé, non nasconde la soddisfazione: «Da 40 anni questi incontri sviluppano il tema del pellegrinaggio sulla terra e della costruzione di un clima di fiducia di fronte alle incertezze dei nostri tempi. E siamo molto felici che la scelta di venire a Basilea proprio nei 500 anni della Riforma protestante sia stata ripagata».

2.800 giovani provenienti dall’Ucraina, 4.900 dalla Polonia, 1.500 dalla Germania, 1.300 dalla Francia, 1.300 dalla Croazia e 1.200 dall’Italia.

Fraternità, conoscenza reciproca, solidarietà, abbandono della paura del prossimo: questi i temi caldi sviluppati in 4 intensi giorni di preghiera e dialogo.

Numerosi i messaggi di saluto e incoraggiamento da parte dei vari responsabili delle chiese, a partire da papa Francesco, dal patriarca Bartolomeo e dai segretari luterani e del Cec Martin Junge e Olav Fykse Tveit. Prossimo appuntamento sarà dal 28 dicembre prossimo a Madrid, la prima volta per la capitale spagnola.