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Aleppo: la nuova Sarajevo?

«Metà della popolazione della Siria non ha più una casa, 470mila persone hanno perso la vita, 1,9 milioni sono rimaste ferite o mutilate, l’aspettativa di vita è passata dai 70 ai 55 anni», così recita l’appello lanciato dalla Rete di associazioni «Illuminare le periferie del mondo», alla quale aderiscono la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) e la rivista di dialogo interreligioso Confronti, che ha deciso di promuovere per venerdì prossimo, 2 settembre alle 11, un sit-in per rimettere al centro della politica internazionale la grave situazione siriana.

«Come Federazione delle chiese evangeliche in Italia – ha dichiarato a Riforma.it il presidente della Fcei, pastore Luca Maria Negro – esprimiamo sostegno a questa iniziativa di solidarietà e impegno civile. Apprezziamo particolarmente l’appello per l’apertura di corridoi umanitari, obiettivo per cui la Fcei da tempo insieme alla Comunità di Sant’Egidio e il sostegno dell’Otto per mille dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi e grazie all’accordo con i ministeri degli Esteri e dell’Interno, sta operando proprio attraverso il progetto – pilota in Europa – denominato “Corridoi umanitari”, iniziativa ecimenica che grazie all’attivazione di un canale umanitario aperto in Libano e grazie al rilascio di visti umanitari ha già portato in Italia oltre 300 siriani, quasi tutti provenienti da Homs, molti dei quali in situazione di vulnerabilità, che hanno potuto raggiungere l’Italia in sicurezza e con regolari voli di linea».

L’appello di «Illuminareleperiferie.it» chiede non solo di sostenere la tregua, ma propone infatti l’attivazione di corridoi umanitari proprio perché: «quelli citati sono numeri agghiaccianti e misurano tutta la tragedia siriana».

Il mondo nei giorni scorsi, prosegue ancora l’appello, si è indignato e ha pianto per l’immagine del piccolo Omran (il bimbo di 5 anni ferito e ritratto seduto e ricoperto di detriti per lo scoppio di una bomba) ma in cinque anni di guerra, ricorda ancora: «sono morte decine di migliaia di piccoli siriani. Solo ad Aleppo hanno perso la vita, da fine luglio, 350 bambini e più di 100mila sono intrappolati nella parte orientale della città. Aleppo è la nuova Sarajevo. Pari la durata dell’assedio, doppio il numero delle vittime. Oggi come allora – continua l’appello – il fallimento della comunità internazionale è sotto gli occhi di tutti».

L’attenzione mediatica e le informazioni sul conflitto si riducono di giorno in giorno e con esse anche la consapevolezza di ciò che quotidianamente avviene nel paese: «Non basta indignarsi, non possiamo restare a guardare, ci sono milioni di vite da salvare ancora oggi ad Aleppo e nel resto della Siria».

«Illuminare le periferie» chiede a tutti di fare proprie: «le richieste all’Italia, all’Unione europea e alle Nazioni Unite di una tregua duratura, dell’apertura di corridoi umanitari, della fornitura senza ostacoli di aiuti umanitari alle popolazioni assediate e la fine degli attacchi contro i civili e le strutture civili, primi tra tutti gli ospedali; la cessazione dell’uso della tortura e delle sparizioni forzate».

Per aderire all’iniziativa del 2 settembre e far arrivare un messaggio forte alle istituzioni, per testimoniare la vicinanza al popolo siriano, si può scrivere a info@illuminareleperiferie.it .

L’appuntamento e a Roma, in piazza Santi Apostoli, venerdì 2 settembre, dalle ore 11. Per info: www.illuminareleperiferie.it