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Corea del Nord. Stop alle sanzioni

Con una lettera inviata al presidente Biden, il Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), a firma del segretario generale ad intermim Ioan Sauca, chiede un riesame delle sanzioni contro la Corea del Nord.

«Anche se comprendiamo molte delle preoccupazioni su cui poggiano le sanzioni imposte alle Corea del Nord, prendiamo altresì atto che queste misure, tra le più restrittive, di fatto, non sono riuscite a risolvere nulla», si legge nella lettera. «Inoltre, gli effetti diretti e indiretti delle attuali sanzioni hanno ancora oggi impatti negativi molto gravi sulla possibilità di accesso e di azione umanitaria nella Corea del Nord».

Sebbene si affermi spesso che le sanzioni, «non hanno lo scopo di danneggiare la società o di impedire l’assistenza umanitaria» ricorda il Cec, «le sanzioni impongono grossi ostacoli: carenza di cibo e crisi sanitarie», elementi emersei con forza, e in particolar modo, dopo le recenti inondazioni abbattutesi nella Corea del Nord. Un pesante «tributo di sofferenza per la popolazione del Paese», si legge ancora nella lettera.

«Molte delle nostre organizzazioni – conclude la missiva –sono pronte a offrire gli aiuti e i servizi umanitari necessari non appena le circostanze lo permetteranno. Riteniamo che l’attuale regime di sanzioni e il divieto di spostamento siano limitazioni alle libertà controproducenti per il perseguimento della pace. […] L’incapacità di considerare un allentamento delle sanzioni ha anche indebolito l’impegno politico per la pace».

Il Cec, infine, ritiene che gli incontri interpersonali siano essenziali per costruire la pace: «Le politiche che impediscono tali incontri possono solo acuire conflitti e divisioni», conclude la lettera con la speranza che le preoccupazioni espresse possano essere prese in considerazione dall’attuale amministrazione politica degli Stati Uniti.

 

Photo: Paul Jeffrey/WCC