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UK. I migranti che attraversano la Manica fuggono da persecuzioni

Ieri si è consumata l’ennesima tragedia migratoria nel canale della Manica, dove è affondato un gommone con una cinquantina di persone che, partite da Calais, tentavano disperatamente di raggiungere la costa inglese. Bilancio: 31 morti, non ancora identificati, tra cui 5 donne e una bambina.

Si tratta della tragedia più pesante mai avvenuta in quel tratto di mare che negli ultimi due anni ha visto aumentare gli attraversamenti illegali.

Secondo un nuovo studio del Refugee Council – organizzazione britannica che lavora con rifugiati e richiedenti asilo – la maggior parte dei migranti che entrano illegalmente nel Regno Unito su piccole imbarcazioni attraverso la Manica sono in fuga da persecuzioni.

Il rapporto intitolato Un’analisi dei passaggi attraverso il canale e dei risultati dell’asilo, rileva che da gennaio 2020 a maggio 2021, la stragrande maggioranza delle persone (91%) proveniva da 10 paesi «dove le violazioni dei diritti umani e le persecuzioni sono all’ordine del giorno». Tra i paesi coinvolti: l’Afghanistan, l’Iran, la Siria, l’Iraq, il Sudan, l’Eritrea e lo Yemen.

Il rapporto – che si basa sui dati sulla libertà di informazione e sulle statistiche forniti dallo Home Office (dicastero del governo del Regno Unito che si occupa degli affari interni del Paese, analogo al ministero dell’interno italiano, ndr) – stabilisce “il probabile esito” delle richieste di asilo dei migranti, sulla base del “tasso di sovvenzione” che consente alle persone di rimanere nel Regno Unito.

I siriani hanno maggiori probabilità di ricevere la concessione della protezione dei rifugiati, con un tasso di sovvenzione dell’88%, seguiti da eritrei (84%), sudanesi e yemeniti (70%) e iraniani (67%). Gli afgani sono rimasti indietro con un tasso di sovvenzione del 56%.

Enver Solomon, amministratore delegato del Refugee Council, ha dichiarato: «La realtà è che le persone che vengono nel Regno Unito facendo viaggi terrificanti in piccole imbarcazioni attraverso la Manica lo fanno perché cercano disperatamente sicurezza dopo essere fuggite da persecuzioni, terrore e oppressione. Le loro vite sono state stravolte non per colpa loro e sono sfruttate da insensibili trafficanti di persone. Questo governo dovrebbe mostrare compassione, accogliendo coloro che hanno bisogno di protezione piuttosto che cercare di respingerli crudelmente attraverso la Manica o punirli con la reclusione». «Allo stesso tempo – ha concluso Solomon – ci deve essere un ambizioso ampliamento di percorsi sicuri in modo che le persone non debbano intraprendere viaggi pericolosi per raggiungere la sicurezza».