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A Villar Perosa per difendere la democrazia in fabbrica

Giovedì 9 ottobre si sono tenute le elezioni dei delegati sindacali alla Tekfor di Villar Perosa. Sono state le prime elezioni a cui è stata negata la partecipazione a una parte sindacale. Da gennaio di quest’anno, Confindustria, Cgil, Cisl e Uil hanno ratificato il Testo Unico sulla Rappresentanza, e hanno reso pienamente operativi i due accordi del 2011 e 2013 che contemplano nuove regole su rappresentatività e contrattazione di 2° livello. Secondo l’accordo possono partecipare all’elezione delle rappresentanze sindacali unitarie (Rsu, i rappresentanti sindacali dell’azienda) le sigle firmatarie dell’accordo (Cgil, Cisl e Uil), firmatarie di contratti nazionali e altri sindacati le cui liste abbiano la firma di almeno il 5% dei lavoratori di un’impresa con almeno 60 dipendenti. 

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Le elezioni avvengono su base proporzionale e hanno diritto al voto apprendisti, operai, impiegati e quadri non in prova, dipendenti a tempo determinato. I dipendenti a tempo indeterminato sono sempre eleggibili, su quelli a termine devono essere previste regole specifiche dalla contrattazione di categoria.

Alla Tekfor di Villar, Alp-Cub, il sindacato dell’associazione lavoratori pinerolesi aderente alla Cub, non ha firmato l’accordo e per questo non può partecipare all’elezioni. Giovedì mattina hanno organizzato un banchetto e presidio davanti alla fabbrica per invitare i colleghi al boicottaggio delle elezioni di fabbrica e raccogliere le firme (almeno il 5% dei lavoratori) alla presenza di un notaio per poter partecipare all’elezioni. 

«Non è possibile che il sindacato più rappresentativo di un azienda non sia partecipi alle elezioni – dice  Fabio Salvai, rappresentante Alp Cub – Alle ultime elezioni abbiamo preso il 44,5 % dei consensi. Noi non abbiamo firmato il Testo Unico di Rappresentanza perché è troppo limitativo dei diritti dei lavoratori e continueremo a batterci col l’invito al boicottaggio di oggi e la raccolta firme per tornare ad avere il diritto sacrosanto di rappresentare i lavoratori.»

Da registrare qualche momento di tensione, quando il capo del personale dell’azienda ha chiamato i carabinieri per far allontanare il presidio dei sindacalisti.

In Val Chisone le questioni legate al mondo del lavoro continuano ad essere di estrema attualità. La valle ha subito negli ultimi tre anni una forte emorragia di posti e resta urgente la definizione di una nuova strategia per il territorio.

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