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Accadde oggi, 21 ottobre

Nasce oggi 21 ottobre 1846, a Oneglia in Liguria Edmondo De Amicis. Si trasferisce giovanissimo a Cuneo, poi a Torino, quindi a Firenze come inviato de La Nazione. Concluso un tour fra Europa e paesi del Mediterraneo si stabilisce a Pinerolo. Qui, dal 1882 al 1884 scrive Alle porte d’Italia, e quanto merito si debba attribuire al giornalista e scrittore delle fortune turistiche delle valli valdesi non si può stabilire, ma certamente un peso rilevante lo hanno avuto le sue pagine dedicate alle Termopili valdesi, in cui i luoghi paiono uscire dalla storia per entrare nella dimensione del mito. L’autore che in tutta Italia è noto per il romanzo Cuore, primo vero bestseller dell’Italia unita, nel pinerolese deve ad altre righe la sua celebrità.

Ecco come De Amicis descrive la sua prima visita a Torre Pellice :

Scendiamo alla stazione, usciamo nella piazza…. Dove diamine siamo? In Italia, o in una città di passo della Svizzera e del Reno? C’era pieno di gente. I due amici mi spiegarono: era la stagione in cui vengono a passar le vacanze dai loro parenti i molti valdesi che esercitano l’insegnamento in quasi tutte le parti d’Europa, e specialmente in Olanda e in Inghilterra. Erano anche i giorni nei quali si raduna a Torre Pellice il sinodo annuale, a cui intervengono, in segno di simpatia per “il popolo dei martiri„, rappresentanti di tutte le chiese evangeliche del mondo: una specie di piccolo concilio ecumenico, di parlamento ecclesiastico, composto però di ecclesiastici e di laici in parti quasi eguali, il quale tratta tutte le questioni relative alle leggi e ai regolamenti che reggon la chiesa valdese, e i suoi istituti di beneficenza e d’istruzione. Molta gente arrivava, molta aspettava. .. Infilammo la via principale, passando davanti a una fontana pubblica che fece erigere il re Carlo Alberto, in segno di gratitudine per l’accoglienza affettuosa che gli fecero i valdesi nel 1844. Il paese stretto e lunghissimo, è tutto pulito e lindo, che par fabbricato da pochi anni. Somiglia a un villaggio svizzero. Le casette colorite di fresco, i salici piangenti che sporgon fuori dai muri bassi dei giardini, le torrette bianche delle chiese evangeliche che spiccano sulla vegetazione bruna dei monti, e le viti fronzute che formano delle tende verdi sulle facciate delle case turchine e rosee, gli danno una grazia singolare; guastata un poco dai grandi casoni nudi e grigi dei molti opifici, fabbriche di tessuti la maggior parte, che empion la valle d’un brontolio cupo e affannoso. Non ci sono che quattromila abitanti, metà dei quali, a un di presso, cattolici, e quasi tutti operai. Ma il carattere generale della piccola città è vistosamente valdese.