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Il Consiglio ecumenico delle chiese esprime preoccupazione per il caso di Asia Bibi in Pakistan

Il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), rev. dr. Olav Fykse Tveit, ha espresso profonda preoccupazione per il rigetto del ricorso contro la condanna a morte per blasfemia di Asia Bibi, donna cristiana.

48 anni, madre di cinque figli, Asia Bibi quattro anni f, in base alla controversa legge sulla blasfemia in vigore in Pakistan, è stata condannata alla pena di morte per aver «insultato» il profeta Maometto in una disputa con donne musulmane del suo villaggio. La notizia della conferma della pena di morte ha suscitato indignazione in Occidente.

Per promuovere la tolleranza, l’armonia religiosa e la tutela dei diritti delle minoranze religiose, Tveit ha detto che è importante che la giustizia sia garantita in casi come quello di Asia Bibi.

«Le presunte circostanze dell’incidente, che hanno portato alle accuse di blasfemia contro la signora Bibi, sono molto discutibili, e l’imposizione della pena di morte in questo caso è del tutto fuori luogo. A parte le questioni della libertà religiosa, le accuse, la reclusione e la minaccia di esecuzione sembrano violare i diritti umani fondamentali della signora Bibi», ha detto Tveit in una dichiarazione rilasciata il 27 ottobre scorso.

Tveit ha espresso la speranza che la Corte Suprema di Lahore (Pakistan) ribalti la decisione del tribunale di grado inferiore che conferma la pena di morte per Asia Bibi. «Incoraggio le persone di buona volontà, sia in Pakistan che nel resto del mondo, a lavorare insieme per favorire la modifica della legge sulla blasfemia in base alla quale sono state fatte tali accuse contro Asia Bibi», ha detto Tveit.

Da diversi anni il Cec, attraverso le sue chiese membro nel paese, esprime preoccupazione per la legge sulla blasfemia in Pakistan. Nel 2009, il Comitato Centrale del Cec rilasciò una dichiarazione sul cattivo uso della legge sulla blasfemia e la mancata sicurezza delle minoranze religiose in Pakistan.

Immagine: Asia Bibi disegnata da Susanna Ricci