monopoli

Accadde oggi, 5 novembre

E’ il 5 novembre 1935, e in Italia fa il suo esordio il Monopoli. Si tratta di un gioco da tavola che da poco sta prendendo piede negli States, con il nome Monopoly. Nel nostro Paese viene introdotto dalla società editrice Giochi di Emilio Ceretti. Siamo in pieno fascismo per cui si decide di «italianizzare» il nome mantenendo la pronuncia all’inglese. Da qui l’errore linguistico perché l’accento viene posto sulla seconda O, Monòpoli, e non sull’ultima come la parola italiana corretta vorrebbe, Monopòli. In pochi anni diventa il gioco da tavola più venduto al mondo. Oggi si gioca in 111 paesi, utilizzando 44 lingue differenti. E’ stato il simbolo del capitalismo americano, basato sulla piena libertà del singolo di acquisire beni per lo più immobili, nel tentativo di sopraffare i concorrenti e istituire per l’appunto un regime monopolistico. Pare in realtà che all’origine il gioco avesse regole differenti, atte a favorire acquisti di tipo cooperativo.

Ma negli Usa del New Deal post crisi del 1929, e del mito del self made man, l’uomo che si è fatto da solo, non possono esistere paracaduti mutualistici. Da qui le nuove regole giunte fino ai giorni nostri. Regole che ovviamente non tutto il Mondo poteva accettare in anni di grande conflittualità ideologica. In Unione Sovietica il gioco è vietato fino al 1989, quando si dissolve il regime comunista, mentre a Cuba ancora oggi è al bando perché considerato troppo vicino alle teorie più spinte del capitalismo. Tolte queste eccezioni chiunque di noi può dire di aver sobbalzato almeno per una volta sulla sedia al passaggio sulla casella del parco della Vittoria detenuta da un nostro avversario, costretti così a pagare le quarantamila lire per la sola nuda proprietà, destinata a diventare un salasso con l’aggiunta di caseggiati o alberghi. Meglio dritti in prigione per un turno che vittima degli sguardi compiaciuti dei nostri amici vittoriosi. Quanto è duro il capitalismo.