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Sabato 15 novembre inaugura il centro sociale di Tempera (Aq)

Sono passati più di cinque anni dal sisma che ha cambiato per sempre la vita di una città – l’Aquila – e della sua provincia. Fin dalle settimane successive al terremoto la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia si mise all’opera per una serie di interventi nell’emergenza e sul lungo periodo.

«L’idea di fare qualcosa dopo il sisma – racconta la responsabile dell’Ufficio Otto per mille, Susanna Pietra – venne alla Tavola valdese dell’epoca, che cominciò a mappare la situazione per capire quale tipo di aiuto sul lungo periodo potesse essere dato ai cittadini de l’Aquila e a tutti quelli che avevano sofferto».

Una delle richieste più urgenti era relativa alla creazione di spazi sociali in cui poter ricreare quei legami e quelle relazioni spezzate dal sisma.

«Venne l’idea – prosegue Susanna Pietra – di costruire su un terreno di proprietà del comune de l’Aquila un centro sociale. La struttura doveva essere costruita senza gravare sulle finanze dell’amministrazione e quindi venne deciso di utilizzare su più anni una parte delle risorse Otto per mille destinate ai progetti in Italia. Dal 2010 sono stati stanziati più di 600.000 euro per la costruzione di questo centro sociale aperto alla cittadinanza che sarà gestito da una Onlus, l’associazione Tempera, con la quale il comune ha stipulato un protocollo di accordo per garantire l’apertura del centro e lo svolgimento delle attività».

Il centro– che vide anche l’impegno della Fcei – verrà inaugurato sabato 15 novembre alla presenza del vicemoderatore della Tavola valdese, Luca Anziani e della responsabile dell’Ufficio Otto per mille, Susanna Pietra.

Otto per mille e Tavola valdese sono infatti intervenuti nel tempo «per sostenere da un punto di vista finanziario e pratico la realizzazione, seguendo lo svolgimento dei lavori nel corso degli anni» ma la gestione sarà totalmente affidata agli aquilani. 

«Il fatto di poter inaugurare una struttura fisica con muri, porte e finestre, finanziati con l’Otto per mille valdese – racconta Susanna Pietra – ha per noi un forte impatto emotivo. È un progetto che si può vedere e speriamo che possa avere delle ricadute in termini di aggregazione sociale in un territorio che soffre la mancanza di spazi in grado di riunire ed accogliere la cittadinanza. Per noi è importante sapere che ufficialmente da domani questa struttura, che moltissimi cittadini aquilani già conoscono, possa essere aperta a giovani e anziani che hanno bisogno di spazi per poter portare avanti le proprie attività».

«In un momento in cui nel nostro paese si pensa a dismettere – aggiunge Luca Anziani – quella di domani è un’occasione, anche simbolica, per seminare qualcosa per il futuro in un territorio che ne ha bisogno».

La fotogallery dei lavori

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