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Sfogliando i giornali del 1 dicembre

01 – Tabaré Vázquez ha vinto il ballottaggio in Uruguay

Tabaré Vázquez, candidato del partito di centrosinistra Frente amplio, ha vinto il secondo turno delle elezioni presidenziali in Uruguay. Con il 52,8% dei voti ha sconfitto Luis Alberto Lacalle Pou, del Partido nacional, che si è fermato al 40,5%. Vázquez ha già guidato il paese tra il 2005 e il 2010, e succederà a José Mujica, uno dei presidenti sudamericani più apprezzati a livello globale negli ultimi anni. Il ballottaggio si è svolto nella giornata di ieri, ed è arrivato dopo che al primo turno, tenutosi a fine ottobre, lo stesso Vásquez aveva raccolto la maggioranza relativa dei consensi. La vittoria del candidato del Frente Amplio è risultata molto più ampia rispetto a quanto previsto dai sondaggi, che vedevano una convergenza tra tutti i principali candidati avversari in sostegno di Lacalle Pou. Nel suo discorso subito dopo la vittoria, Vásquez ha annunciato che nel suo mandato «non si dovrà pensare alle future elezioni, ma alle future generazioni», e quindi si cercherà il dialogo con tutte le forze di opposizione, «a patto che – ha aggiunto il nuovo presidente – ci si confronti senza pregiudizi, ma con lealtà».

02 – È stato condannato a morte l’ingeniere cinese accusato di aver ricevuto tangenti per 6,

Zhang Shuguang, l’ingegnere che ha progettato la rete ferroviaria ad alta velocità per conto del ministero delle Ferrovie, ormai sciolto, è stato condannato a morte per corruzione. Un tribunale di Pechino ha stabilito che l’ex responsabile dello sviluppo ferroviario avrebbe ricevuto tangenti per circa 47 milioni di yuan, pari a circa 6,2 milioni di euro, nel corso di 11 anni di attività, in cambio di agevolazioni alle imprese nella stipula dei contratti per la costruzione delle linee. La sentenza segue quella dell’anno scorso che aveva visto la condanna a morte sospesa in attesa di conferma per Liu Zhijun, l’ex ministro delle Ferrovie, nell’ambito di una dura stretta sulla corruzione cominciata con la presidenza di Xi Jinping. La pena di morte per Zhang Shuguang è stata sospesa per due anni, e verrà probabilmente convertita in ergastolo, come spesso successo negli ultimi 3 anni. La Cina ha la rete ad alta velocità più lunga del mondo, con oltre 10.000 km di ferrovie.

03 – La Svizzera ha bocciato i limiti all’immigrazione

I cittadini della confederazione svizzera hanno respinto il quesito Ecopop, la proposta di limitare l’immigrazione annua in modo netto a partire dal 2015. La proposta prevedeva l’introduzione di una quota annua di immigrati pari allo 0,2% della popolazione totale, ossia circa 16.000 persone all’anno, un numero nettamente più basso rispetto ai circa 70.000 cittadini stranieri ammessi in media in Svizzera ogni 12 mesi negli ultimi 10 anni. La percentuale, che secondo il quesito avrebbe potuto subire aggiustamenti ogni tre anni, sarebbe stata molto più restrittiva rispetto a quella prevista nel referendum sullo stesso tema approvato a febbraio con una maggioranza molto risicata, pari al 50,3% dei voti, e ancora in attesa di conversione in legge. Ecopop proponeva anche che il 10 per cento del budget stanziato ogni anno dalla Svizzera per gli aiuti internazionali fosse destinato a progetti per il «diritto alla pianificazione volontaria della famiglia» in paesi in via di sviluppo. I sostenitori del “sì” sostenevano che l’introduzione delle quote avrebbe eliminato la necessità di costruire nuove case e istituire nuove linee di trasporti, preservando il territorio svizzero. Il referendum aveva raccolto il parere negativo della Federazione delle Chiese protestanti della Svizzera.

04 – Hong Kong, nuovi scontri tra polizia e manifestanti davanti agli uffici del governo

Nuovi scontri ad Hong Kong tra la polizia e gli attivisti del movimento Occupy central che tentavano di circondare gli uffici governativi. Gli agenti hanno respinto i manifestanti con spray al peperoncino e manganelli nelle strade attorno al campo di Admiralty, uno dei centri più attivi della protesta. Cinquanta arresti tra i manifestanti, mentre rimane ignoto finora il numero di feriti tra le due parti. Le tensioni sono cominciate ieri sera, quando i leader del movimento hanno deciso di indire una manifestazione di fronte agli uffici del governatore Leung Chun-ying per protestare contro la decisione dell’amministrazione locale di rimuovere le barricate nel quartiere di Mong Kok la scorsa settimana.

05 – Presentato il piano per eliminare l’Aids entro il 2030

Unaids, l’agenzia delle Nazioni Unite incaricata di gestire la lotta contro il virus Hiv a livello globale, ha annunciato ieri che l’obiettivo è porre fine alla pandemia di Aids entro il 2030. «Si tratta – dichiara l’ente – di un piano ambizioso che potrà essere realizzato soltanto se entro il 2020 si intensificheranno significativamente le attuali risposte all’epidemia». In concreto, questo tipo di risposte significano arrivare entro i prossimi 6 anni a diagnosticare il 90% delle infezioni, far entrare in terapia il 90% delle persone diagnosticate ed abbattere la carica virale del virus Hiv nel 90% delle persone che assumono un trattamento antiretrovirale. Negli ultimi 4 anni si è passati da circa 5 a 12 milioni di persone in trattamento: i dati sono incoraggianti, ma rappresentano soltanto il 37% dei 35 milioni di persone che devono fare i conti con l’Hiv nel mondo. Il tema di questa edizione della Giornata mondiale di lotta contro l’Aids, che si tiene oggi, è proprio Close the Gap: «ridurre la distanza, colmare il divario per arrivare entro il 2020 all’obiettivo 90x90x90 rimuovendo le barriere che non permettono il suo raggiungimento». Il problema, viene però sottolineato da numerose testate, è la mancanza di fondi, e nella giornata di oggi si invitano i governi e le istituzioni internazionali ad aumentare il proprio impegno.

Foto: “5898 – Bönigen – Brienzersee” di Andrew BossiOpera propria. Con licenza CC BY-SA 2.5 tramite Wikimedia Commons.