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Sfogliando i giornali del 26 febbraio

01Nucleare iraniano, divergenze tra Stati Uniti e Israele

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato questa mattina che «Washington sta accettando il fatto che l’Iran costruirà gradualmente, nei prossimi armi, delle armi nucleari». Si tratta di una nuova fase nel progressivo allontanamento tra Israele e Stati Uniti a proposito del programma nucleare iraniano. Netanyahu ha di fatto accusato Obama, impegnato da mesi in una serie di colloqui per trovare un accordo sulle attività nucleari di Teheran, di avere rinunciato a impedire che l’Iran si doti di armi nucleari. «Rispetto la Casa Bianca e il presidente degli Stati Uniti – ha aggiunto Netanyahu –, ma su una questione così grave, che può determinare la nostra sopravvivenza, devo fare di tutto per proteggere Israele». Tuttavia, secondo il segretario di stato statunitense, John Kerry, «è prematuro criticare le trattative. Il presidente Obama ha detto chiaramente che l’Iran non potrà avere armi nucleari». Netanyahu è al centro delle polemiche sul tema del nucleare iraniano anche per aver mentito sullo stato di avanzamento della produzione bellica di Teheran durante una riunione delle Nazioni Unite, come rivelato dagli Spy Cables pubblicati da Al Jazeera e dal Guardian.

02 – Messico, un morto negli scontri con la polizia durante una manifestazione degli insegnanti nello stato di Guerrero

Scontri durante la notte in Messico, dove un uomo è stato ucciso e altre dodici persone, tra cui sette poliziotti, sono rimaste ferite durante un’operazione della polizia federale per sgomberare l’accesso all’aeroporto messicano di Acapulco, nello stato di Guerrero, bloccato da martedì da una protesta degli insegnanti. La vittima è un insegnante in pensione di 65 anni, Claudio Castillo, deceduto ieri in ospedale a causa delle ferite riportate negli scontri. Le forze dell’ordine hanno caricato i circa 5.000 insegnanti che chiedevano un miglioramento dei salari e giustizia per i 43 studenti scomparsi a settembre. Almeno 112 persone sono state arrestate, e il ministero dell’interno messicano ha affermato che «la polizia federale ha privilegiato il dialogo per chiedere agli insegnati di ritirarsi dall’aeroporto», subendo però un attacco da parte degli insegnanti.

03 – Austria, approvata la riforma della legge sull’islam del 1912

Il parlamento austriaco ha approvato una serie di riforme alla legge che regolamenta i rapporti tra stato e religione islamica e che risaliva al 1912. Le nuove misure sono state prese, secondo il governo, per contrastare l’estremismo islamico e per garantire una maggiore protezione giuridica ai musulmani, e sono state proposte per la prima volta tre anni fa. Tra le norme introdotte con la nuova legge spiccano il divieto per gli stranieri di finanziare moschee e imam e in parallelo nuove regole per la tutela delle festività religiose e per l’addestramento degli imam, che dovranno conoscere il tedesco. Il ministro dell’integrazione Sebastian Kurz ha difeso le riforme, dichiarando che impediscono ad alcuni paesi musulmani di usare mezzi finanziari per esercitare un’influenza politica all’interno della società austriaca, mentre secondo i leader della comunità musulmana le riforme sono discriminatorie per il milione di musulmani che vivono nel paese.

04 – Stati Uniti, tre persone arrestate con l’accusa di sostenere lo Stato islamico

Tre persone sono state arrestate negli Stati Uniti con l’accusa di appoggiare le azioni del gruppo Stato islamico. Si tratta di due persone di 19 e 24 anni, il primo di origine uzbeka e il secondo kazaka, accusati di essere in partenza per la Siria per unirsi al gruppo jihadista. Oltre a loro due è stato arrestato anche un trentenne uzbeko, Abror Habibov, che si ritiene abbia fornito supporto logistico all’organizzazione. Secondo l’Fbi, i tre volevano formare un gruppo terroristico per arruolarsi in Siria a fianco del gruppo Stato islamico; la loro cattura è stata possibile attraverso l’intercettazione di messaggi online. I tre uomini stavano infatti discutendo attraverso alcuni sistemi di messaggistica istantanea per gli attentati da preparare una volta ritornati a New York dopo un periodo da trascorrere in Siria.

05 – Qatar, il Daily Mirror denuncia: migliaia di operai sono morti nei cantieri per i Mondiali del 2022

Il Daily Mirror ha pubblicato questa mattina un’inchiesta secondo cui dal 2010 in Qatar sono morti circa 1.200 operai immigrati che lavorano nei cantieri aperti per preparare i Mondiali del 2022. Il giornalista Kevin Maguire ha visitato i cantieri e le case dei migranti, che sono più di un milione su due milioni di abitanti totali del Qatar, e ha denunciato le terribili condizioni di vita degli operai, che sono pagati poco più di un euro all’ora. Si stima che nel solo 2014 siano morti almeno 195 cittadini nepalesi: una decina si sono suicidati, 22 sono morti sul luogo di lavoro, 38 in un incidente stradale e 123 per infarto, nonostante siano quasi tutti di età compresa tra i 16 e i 30 anni.

Foto “Manifesto43” by SorticaOwn work. Licensed under CC BY-SA 4.0 via Wikimedia Commons.