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Accadde oggi, 3 marzo

Hai la ventura di nascere in un’ambiente più che benestante. Puoi crescere circondata da ogni attenzione materiale, in una famiglia che disegna il tuo futuro, immobile e rassicurante da generazioni: sarai educata dai migliori istitutori, vivrai un anno di preghiera e studi in convento a Parigi prima del debutto ufficiale in quella società che ti vedrà sposa, moglie, madre al fianco del notabile o politico di turno. O perché no, un sangue blu, anche di seconda tacca, ma che giunga per qualificare per sempre l’ascesa della famiglia nell’olimpo dei migliori. E invece no. Invece a Parigi, a migliaia di chilometri dalla tua realtà d’ovatta newyorkese, succede qualcosa. Alla fine di quell’anno sabbatico prima del tuo ingresso nel bel mondo spiazzi tutti annunciando ai genitori che tu sarai un’artista. Per cui al diavolo balli da debuttanti e cene di gala, e via invece sulle strade che furono di Monet e degli espressionisti, attratta dall’atmosfera vitale della Ville Lumière di inizio novecento.

Questa è la storia di Beatrice Wood, nata il 3 marzo 1893. Una vita lunghissima per quella che è ritenuta una delle maggiori artiste contemporanee: pittrice, ceramista, attrice teatrale, fotografa, scrittrice. Di questa poliedricità e curiosità ha fatto la propria bandiera e il proprio stile di approccio artistico, anticonformista, eccentrico, cui fa da contro altare un rigore nella cura della propria persona, che sarà forse il segreto di un’esistenza così longeva. Nel 1917, a 24 anni, conosce il genio dadaista Marcel Duchamp che la introduce nei circoli artistici più innovativi di Parigi. La madre è ormai disperata: la insegue fra cene ed atelier, prova ad indirizzarla verso scuole pittoriche o teatrali accademiche, la obbliga a sposare il direttore di un teatro. Scapperà presto Beatrice, spirito libero. Si specializzerà soprattutto nella realizzazione di oggetti in ceramica diventando una firma assai ricercata. Girerà il mondo, sfondando in Giappone con il suo stile dada così fuori dagli schemi e dal tradizionale approccio orientale Per sua stessa ammissione sposerà due uomini che non ama e ne amerà follemente altri sette che non sposerà mai (tra loro proprio Duchamp).

A 80 anni cambia ancora vita, diventa scrittrice e chiude la sua esistenza terrena 105 anni dopo quel 3 marzo 1893, nel 1998. Ha attraversato il novecento nuotando sempre controcorrente, e ciò l’ha resa sempre libera. Rimane in vita la fondazione che porta il suo nome, custodisce le sue opere e si preoccupa di scovare giovani artisti che non hanno timore di fare della sperimentazione e dell’originalità le proprie stelle comete. Proprio come Beatrice.

Foto Porzione di “Beatrice Wood 1908-photo 2” by SherylReiterOwn work. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons.