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Il Consiglio Ecumenico delle Chiese in visita in Ucraina

Una delegazione di dieci membri del Consiglio Ecumenico delle Chiese (Cec) ha visitato l’Ucraina dal 17 al 20 marzo riportando il grido di allarme che si alza dalle comunità di fede locali di fronte ad una situazione sempre allarmante, che necessita di una forte azione umanitaria per alleviare le sofferenze della popolazione.

La delegazione ha avuto modo di incontrare varie personalità, molte delle quali costrette alla fuga dalle zone in cui le battaglie sono più dure. Si è poi recata in luoghi in cui il conflitto è ancora in corso per testimoniare le distruzioni avvenute. Diverse testimonianze raccolte hanno sottolineato il ruolo centrale delle chiese nella gestione degli aiuti umanitari alle vittime della guerra, sebbene i bisogni insoddisfatti rimangano molti. La visita è stata agevolata dalla Chiesa ortodossa ucraina (patriarcato di Mosca), membro anch’essa del Cec e principale chiesa del paese, impegnata a fondo per l’integrità territoriale nazionale. I delegati hanno incontrato i suoi rappresentanti e quelli del Auccro, il Consiglio Generale delle Chiese e delle Organizzazioni Religiose Ucraine, organizzazione che comprende pressoché tutte le religioni tradizionali presenti in Ucraina, comprese quelle musulmane ed ebraiche.

Fra i membri della delegazione vi erano il pastore Olav Tveit, segretario generale del Cec,  Christopher Hill, presidente della conferenza delle chiese europee, Karin Van den Broeke, moderatore del sinodo generale della Chiesa protestante d’Olanda.

(Tradotto da wcc)

Foto: Folla dell’Euromaidan il 19 febbraio, Licenza CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons