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La Colombia è il secondo paese al mondo più minato

La Colombia è il secondo paese più colpito al mondo dalla piaga delle mine antiuomo dopo 50 anni di scontri tra le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) e l’esercito colombiano. Dal 1990 le mine hanno ferito o ucciso circa 11.000 persone. Quasi tutti gli incidenti si verificano nelle zone rurali, e la maggior parte dei sopravvissuti vivono con disabilità permanenti e hanno problemi psicologici. Lo Stato non ha organizzato alcun tipo di supporto e assistenza.

L’organizzazione di beneficenza «Tame», che è sostenuta dalla Federazione luterana mondiale (Flm), si occupa delle vittime delle mine che ricevono una formazione con la quale imparano a rivendicare i propri diritti legali e a migliorare la qualità della loro vita.

Da quest’esperienza è nata una nuova associazione di vittime delle mine Asodigpaz (Asociación de sobrevivientes de minas antipersona luchando por la dignidad y la paz), con circa 100 membri, che ha fatto della formazione una priorità. L’associazione è anche impegnata nella fornitura di protesi per rendere la vita un po’ più semplice a coloro che hanno perso gli arti.

Recentemente il governo di Bogotà e i guerriglieri delle Farc hanno raggiunto un accordo per rimuovere le mine presenti nelle zone rurali del paese. L’annuncio è stato fatto a Cuba, dove entrambe le parti sono impegnate in colloqui di pace da oltre due anni.

L’accordo prevede che Farc ed esercito colombiano collaborino alla rimozione degli ordigni esplosivi. Il compito è arduo, non solo perché le mine sono state piantate in quel territorio molti anni fa ma anche perché la collocazione degli ordigni si è modificata a seguito delle frequenti inondazioni nella zona.

Anche l’Onu ha salutato l’accordo con soddisfazione.

Fonte: FLM

Foto: “Salitre 2007 (8)” di ElviperOpera propria. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons.