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Dio guida i tuoi passi

Tu m’hai messo i piedi in luogo favorevole
(Salmo 31, 8)

Siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità dell’amore di Cristo e di conoscere questo amore che sorpassa ogni conoscenza
(Efesini 3, 18-19)

Quando si cammina su un sentiero di montagna è importante imparare a riconoscere quale sia il punto migliore per poggiare il piede: se l’appoggio non è stabile si corre il rischio di terminare l’escursione prima del tempo!

Il Salmo 31 ci riporta le parole di un credente che nel bel mezzo della prova si rivolge a Dio, invocandolo con fiducia come colui che, anche nelle difficoltà, non fa mancare il suo aiuto. Pur riconoscendo il momento di affanno, questa persona può parlare a Dio e vedere in Lui un punto fermo nella propria esistenza; non un dio distaccato e assente dalla vita, ma un Signore che la conduce, che guida i passi tanto da permettere di poggiare i piedi in luoghi favorevoli.

Le parole di questo Salmo non affermano che tutto ciò che accade nella vita delle persone debba essere considerato automaticamente come la buona volontà di Dio. Nel parlarci di un Dio che ci fa poggiare i piedi in luoghi favorevoli, ci invitano però a riflettere sul fatto che anche in quelle pagine buie della nostra vita possiamo forse riconoscere un sentiero che conduce verso Dio. E, forse, anche lì possiamo renderci conto delle molteplici dimensioni che l’amore di Dio assume nella vita dei suoi figli. Un amore, che anche noi siamo invitati ad abbracciare, come i credenti del passato, e che, tuttavia, non possiamo misurare, perché questo significherebbe limitarlo o circoscriverlo a determinate situazioni della vita, probabilmente quelle in cui tutto va bene. Ma proprio in questo, tale amore ci sorprende: non lo si incontra solamente là dove la vita “gira bene”, ma soprattutto là dove la vita si scontra con le difficoltà. 

Foto via Pixabay | Licenza: CC0 Public Domain