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L’inizio di un tempo nuovo

Rallegrati figlia di Sion: ecco il tuo Re viene a te; egli è giusto e vittorioso, umile, in groppa a un asino
(Zaccaria 9, 9)

Egli, pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma spogliò se stesso, prendendo forma di servo
(Filippesi 2, 6-7)

Ecco un testo della settimana di passione o di avvento infiltrato in questo tempo estivo di calura agostano: dite alla figlia di Sion il tuo Re viene! La figlia di Sion è un’immagine molto comune della città santa, Gerusalemme, e per estensione dell’intero popolo di Dio. L’immagine la rappresenta come la sposa promessa del Re che attende il suo ritorno, il giorno delle nozze fremente di promesse, di attese, di gioia ed esultanza. Tutto è pronto per il grande giorno delle nozze, della salvezza, tutti attendono il ritorno dello sposo. Il giorno delle nozze inaugura un tempo nuovo. Nel contesto degli oracoli di Zaccaria troviamo la gioia delle fanciulle che si sposano, dell’inizio di un tempo nuovo di redenzione e salvezza. L’arrivo del Re è un evento di novità assoluta, tutta la potenza dell’amore rinnova, ringiovanisce la terra, redime il tempo, adempie le speranze, compie le speranze, dopo un tempo buio di desolazioni e tristezze.

Il Re atteso è come il sole, la luce di un nuovo giorno. Il profeta è una sentinella che fa la guardia sulla torre in attesa dell’alba, attende con impazienza l’albeggiare del sole. Invoca la rinascita del sole e l’annuncia alla città addormentata per risvegliarla. L’alba comincia ad illuminare la città, e la sentinella vede le mura, le torri come una corona splendente, visibile da lontano e magnifica. È l’albeggiare del giorno delle nozze del Re con la sua fidanzata, la fanciulla. Il Re era uscito in battaglia, ha combattuto i nemici per difendere i diritti della fanciulla, per rendere giustizia alla città, per riportare con sé i deportati e gli esiliati che il nemico aveva portato a terre lontane. Ritorna ferito ma vittorioso a proclamare che non ci saranno mai più guerre, ritorna come il salvatore e il protettore che porta con sé i reduci, gli esiliati, i salvati per proclamare da ora in poi soltanto «parole di pace e di salvezza» alla città e al mondo intero.

Foto via Pixabay