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Le Chiese sostengono le proteste studentesche in Sudafrica

In risposta alla mobilitazione studentesca contro l’aumento del 10% delle rette universitarie, cominciata il 13 ottobre scorso in Sudafrica, il presidente Jacob Zuma ha annunciato il congelamento delle tasse universitarie.

L’annuncio a sorpresa è venuto in seguito ai colloqui intrapresi con gli studenti e i rettori universitari il 23 ottobre.

Nel corso di un discorso televisivo Zuma ha detto: «Le discussioni continueranno, guardando anche alle questioni che vanno al di là delle tasse», citando l’istruzione gratuita, l’autonomia istituzionale, il razzismo, la responsabilità e il debito.

Egli ha anche informato che i rettori hanno concordato di ampliare il tempo a disposizione per gli esami in modo da recuperare le giornate in cui si sono svolte le proteste studentesche.

Le proteste hanno ottenuto il sostegno dei leader di diverse chiese in Sudafrica, tra cui il primate anglicano del Sud Africa, Thabo Makgoba, che il 22 ottobre scorso si era unito, insieme ad altri leader religiosi, agli studenti presso l’Università di Witwatersrand, a Johannesburg, dove sono cominciate le manifestazioni prima di diffondersi in altre dieci università.

Non sono mancati episodi di violenza. La polizia ha infatti sparato granate assordanti e usato idranti contro i manifestanti.

I leader religiosi hanno detto che si tratta di una «crisi nazionale».

«Riconosciamo di non aver riconosciuto i segni dei tempi», hanno detto. «Abbiamo fallito a non ascoltare le voci dei nostri studenti».

I leader religiosi hanno dichiarato: «Condanniamo fortemente l’uso non necessario della violenza e la brutalità della polizia contro i nostri studenti e ragazzi. Chiediamo l’immediato rilascio di tutti coloro che sono stati arrestati durante le proteste».

Hanno poi fatto appello all’uguaglianza, dicendo: «Lamentiamo l’esclusione dei poveri dal circuito di istruzione superiore e di apprendimento a causa della difficoltà di accesso. Riconosciamo che la maggior parte di questi studenti sono neri e questo rafforza la disuguaglianza nella nostra nazione».

«I nostri testi sacri ci chiamano a identificarci con i poveri e gli emarginati. I leader della chiesa pertanto hanno l’obbligo di essere solidali con gli studenti nei campus, con i loro genitori e con i dirigenti universitari del paese»

La dichiarazione è stata firmata da 43 leader religiosi, tra cui Zandisile Magxwalisa, arcivescovo della Chiesa di Gerusalemme in Sudafrica; Jabulani Nxumalo, arcivescovo della Chiesa cattolica romana; e il pastore Mukondeleli Ramulondi, della Chiesa Presbiteriana Unita in Sudafrica.

Foto “The Wits University Great Hall” by Samuella99 at English Wikipedia. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Commons.