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Sfogliando i giornali del 29 ottobre

01 – Siria–Iraq

Un post anonimo pubblicato su un forum jihadista, che secondo l’ambasciata statunitense in Egitto è legata allo Stato Islamico, chiede a quelli che vengono definiti “lupi solitari”, individui radicalizzati e non legati a particolari cellule terroristiche, di colpire gli insegnanti americani o comunque stranieri delle scuole internazionali presenti nei Paesi musulmani. La notizia, riportata dai giornali italiani, parla di azioni in programma contro i docenti in Egitto e Arabia Saudita, ma secondo l’ambasciata statunitense al momento non si è al corrente «di una minaccia specifica e credibile».

02 – M5S, nel sondaggio online vince il sì alle unioni civili

Il Movimento 5 Stelle voterà a favore del disegno di legge “Disciplina delle coppie di fatto e unioni civili” in discussione in Commissione giustizia al Senato. È stato deciso da un sondaggio online sul blog di Beppe Grillo, a cui hanno partecipato circa 25.000 attivisti certificati. Di questi, oltre 21.000 hanno votato sì, dettando quindi la linea su un tema che nel Movimento aveva già fatto discutere in passato. Il voto è stato accolto con favore dai senatori del Partito Democratico, «perché – secondo la senatrice Laura Cantini – si può registrare il primo accordo parlamentare con il movimento di Beppe Grillo». Non sono tuttavia mancate le polemiche: sul Fatto Quotidiano viene riportata la perplessità del deputato Cristian Iannuzzi a proposito del cambiamento del quesito a votazione in corso, con l’eliminazione della parte che parlava di adozioni. Per il capogruppo al Senato Alberto Airola, «le unioni si riferiscono sia a coppie etero che omosessuali; molti credono che si toglieranno dei diritti a qualcuno concedendoli alle coppie omosessuali, una strumentalizzazione ideologica inaccettabile».

03 – In Kashmir si continua a morire

Mentre le popolazioni del Kashmir e del Jammu, le regioni di India e Pakistan separate dalla Linea di Controllo, una tra le aree più militarizzate al mondo, stanno cercando di superare il momento drammatico successivo alle alluvioni del mese scorso, nelle ultime settimane gli eserciti dei due paesi hanno ricominciato con gli scambi di colpi di mortaio e azioni militari isolate. Alle oltre 450 persone che hanno perso la vita nelle esondazioni si aggiungono 20 civili di entrambe le parti che sono stati uccisi a causa della ripresa di questi combattimenti. Ciascun fronte accusa l’altro di aver rotto il cessate il fuoco del 2003, che aveva sinora tenuto in modo estremamente precario. Ora le attese sono per le azioni del primo ministro indiano Narendra Modi, che si spera possa riprendere il processo di pace iniziato ormai 10 anni fa dal suo mentore politico, l’ex premier Vajpayee. I movimenti politici di Kashmir e Jammu chiedono di poter dire l’ultima parola, in nome del rispetto delle risoluzioni Onu.

04 – Ricompare il Ponte di Messina?

Nel Def, la legge finanziaria 2014, potrebbe essere reinserito il dossier sul ponte sullo Stretto di Messina. I deputati di Sel hanno individuato tra le pagine del Documento di Economia e Finanza un allegato che parla di circa 1,3 miliardi di euro destinati alla società che si occupava della costruzione del ponte prima che il governo Monti nel 2012 ritirasse l’investimento. Il partito guidato da Vendola presenterà nei prossimi giorni un’interrogazione parlamentare su un fatto definito «di una eccezionale gravità». L’Allegato Infrastrutture del Def rappresenta il documento programmatico per eccellenza in materia di grandi opere, e per questo numerosi parlamentari, anche in seno al Partito Democratico, sperano che si tratti di «un grossolano errore».

05 – Morto il presidente dello Zambia

Il presidente dello Zambia, Michael Sata, è morto a Londra all’età di 77 anni. Secondo Al Jazeera, «viene considerata credibile l’ipotesi che gli succeda il suo vicepresidente, Guy Scott, in attesa di tenere delle nuove elezioni nei prossimi 90 giorni». Se fosse vero, Scott diventerebbe il primo bianco a guidare uno stato africano dopo la fine dell’apartheid e della presidenza De Klerk in Sudafrica nel 1994. Sata era stato nel 2011 il primo leader dell’opposizione zambiana a vincere le elezioni dopo circa 20 anni di potere di Rupiah Banda, e per The Guardian verrà ricordato soprattutto per aver combattuto per i diritti dei lavoratori delle miniere di rame del paese, quasi interamente controllate da aziende cinesi.

Foto: “Guardia-Costiera—Sicilia” di IntersofiaOpera propria. Con licenza Public domain tramite Wikimedia Commons.