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Il mondo è cambiato rispetto al 1517

Abbiamo oggi un apparato scientifico che all’epoca della Riforma era appena agli inizi e che pone dilemmi ai quali non sappiamo bene che cosa rispondere. Non basta l’onestà dello scienziato e non si può soltanto rispondere che scienza e fede appartengono a discorsi diversi e non comunicanti. Le scienze oggi sono le uniche parti dell’impresa umana che prospettano un futuro augurabile e promettente. Continuamente adottiamo i prodotti della scienza e ci fidiamo di essa. La politica non parla più alla gente, ma la scienza sì. Dunque anche su questo piano siamo lontani dal mondo della Riforma. La Riforma era cosciente del cambiamento scientifico in atto (questo è bene ricordarlo), ma non aveva risorse per comprendere le problematiche relative.

Infine abbiamo anche un tema ecumenico, nel quale non entro perché è piuttosto complesso. Ricordo soltanto che gli studiosi cattolici da trent’anni ci dicono che il pensiero di Lutero deve essere liberato dalle incrostazioni che lo hanno ricoperto nei cinquecento anni trascorsi, e che liberandolo così risulta né più né meno che cattolico. Non possiamo girarci i pollici in attesa che qualcun altro venga a chiarirci le idee su questi giudizi. Questo significa che non si può soltanto pensare a fare «celebrazioni».

Prima cosa da dire: cattolicesimo e protestantesimo si fronteggiano oggi senza più violenza, ma tuttora nella sostanza di alcune idee (non di tutte, fortunatamente). Da un lato la Chiesa cattolica ha mantenuto l’unità, ma per mezzo di un autoritarismo esagerato. Dall’altro il Protestantesimo ha garantito libertà, ma senza più un indirizzo preciso, e talvolta le piccole chiese sono anche più autoritarie delle grandi. Il programma irenico: «nell’essenziale unità, nei casi discutibili libertà» è più facile da enunciare che da realizzare. Oggi i due presupposti cattolico e protestante restano diversi, ma non più nemici e viceversa.

Ma in che cosa realmente differiscono? Questo non lo sa dire quasi più nessuno. Parliamo qui di idee, di principi, non di programmi o di realtà sociologiche. Perché la Riforma non è la Controriforma, e viceversa? Basta guardare dentro una chiesa ortodossa, cattolica o protestante per vedere le differenze, ma se poi lo vogliamo spiegare, capire? Viviamo di formule dell’Ottocento, oggi completamente superate (completamente?). (Continua).

Foto di falco / 2248 immagin, con licenza Licenza: CC0 Public Domain, by Pixabay