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Liberi dalle paure

All’ombra delle tue ali io mi rifugio, finché sia passato il pericolo
Salmo 57, 1

La sera di quello stesso giorno, che era il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, Gesù venne e si presentò in mezzo a loro, e disse: «Pace a voi!»
Giovanni 20, 19

Eh sì, i discepoli avevano paura. Avevano paura come se non fossero scesi mai da quella barca nella tempesta, avevano paura come le donne che, scappate via dal sepolcro trovato vuoto, avevano poi annunciato loro che il Signore era risorto.

La paura prima e dopo la Pasqua è la sensazione che segna l’esistenza del gruppo dei discepoli e delle discepole.

Come descrivere la paura? È quella sensazione di forte preoccupazione, di insicurezza, di angoscia, che si avverte in presenza o al pensiero di pericoli reali o immaginari.

La paura è la logica conseguenza di una inconscia consapevolezza dei limiti umani.

È la nostra limitatezza che innesca la paura… poi c’è la madre di tutte le paure: la paura della morte. Ecco la paura dei discepoli: la morte aveva ghermito il Maestro e, probabilmente, stava per ghermire loro stessi per mano dei Giudei.

Nel bel mezzo della loro (o della nostra?) paura, un saluto di pace rivela l’impossibile che diventa possibile: il Maestro è vivo ed è in mezzo a loro! Egli è morto per amor nostro ed è risorto per l’Amore del Padre.

Ancora oggi, il Principe della Pace (cfr. Is 9, 5) è vivente e ci rassicura allontanando la paura: Pace a voi. Il Padre, ci ama di un amore perfetto, e “l’amore perfetto caccia via la paura” (cfr. 1 Gv. 4, 18c).

Oggi il Signore Gesù è sul trono della gloria, ma non ci ha lasciati orfani (cfr Gv. 14, 18): il suo Spirito è con noi per confortarci, istruirci, guidarci, senza farci ripiombare nel buio della paura: “E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà, Padre!»” (Rm. 8, 15). Viviamo nella certezza di essere amati figli di un Dio che è Amore (1 Gv 4, 8).

Liberi dalle paure e dalla paura della morte annunciamo ad un mondo ormai morto che il Vivente è la Risurrezione e la Vita (Gv 11, 25).

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