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La valdese Michelin-Salomon apre i lavori del Parlamento scozzese

Dopo la pausa estiva, lo scorso 6 settembre, i lavori del Parlamento scozzese sono stati formalmente aperti dall’italiana Monica Michelin-Salomon, valdese, pastora della Chiesa di Scozia a Glasgow, nel quartiere di Tollcross. «Sono italiana di nascita, scozzese di adozione, consacrata pastora nella chiesa valdese e in servizio nell’East End di Glasgow», si è presentata Michelin-Salomon ai parlamentari riuniti a Holyrood, intervenendo a «Time for reflection» uno spazio di quattro minuti che apre la sessione di ogni martedì con l’ascolto di rappresentanti delle diverse confessioni religiose presenti in Scozia.

Nel suo discorso, Michelin-Salomon ha sottolineato l’importanza dell’ospitalità, raccontata dal punto di vista del difficile quartiere di Glasgow in cui svolge il suo ministero pastorale. «Tollcross-Shettleston è un luogo di molteplici privazioni la cui descrizione è spesso lasciata soltanto a un elenco di pregiudizi». Eppure esempi di incontro e ospitalità non mancano come l’esperienza della locale chiesa presbiteriana che condivide il proprio locale di culto con una comunità eritrea copta ortodossa, composta in maggioranza da rifugiati. Così al mattino si può assistere a un culto presbiteriano italo-scozzese mentre quello del pomeriggio ha la forma di un culto copto ortodosso in lingua tigrigna. Un’esperienza vissuta da alcuni con naturalezza, da altri con difficoltà, ma che è occasione di crescita per tutti nel riconoscimento di quanto il mondo di oggi sia interconnesso» e ponga fianco a fianco persone diverse. «Sullo zaino di un ragazzo eritreo ho visto l’adesivo di “Mediterranean Hope”, il progetto della Federazione delle chiese evangeliche in Italia sostenuto dall’8 per mille delle chiese metodiste e valdesi», ha voluto raccontare la pastora sottolineando come nella storia di una persona «tratta in salvo si possono scoprire profonde connessioni tra paesi, tradizioni, costumi e culture… l’umanità al suo meglio».