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Svelati i segreti di un rotolo biblico carbonizzato

Un antico rotolo biblico ridotto a un grumo carbonizzato da un incendio che distrusse una comunità ebraica nel 600 d. C, è stato praticamente «spiegato» e letto per la prima volta.

Il rotolo è uno dei numerosi resti carbonizzati trovati quasi 50 anni fa nell’Arca Santa di una sinagoga a En-Gedi sulle rive del Mar Morto. Sarebbe il più antico esempio del libro del Levitico mai scoperto.

I frammenti del rotolo erano conservati presso la Israel Antiquities Authority, ma si riteneva che, date le condizioni, sarebbero rimasti illeggibili per sempre. Invece, il lavoro pionieristico compiuto dal prof. Brent Seales e i suoi colleghi del Dipartimento di informatica della Kentucky University, in collaborazione con il Progetto Rotoli del Mar Morto a Gerusalemme, ha reso possibile lo srotolamento e la lettura del rotolo grazie all’utilizzo delle più recenti tecniche di visualizzazione informatica.

La scrittura recuperata dall’immagine digitale del rotolo è incredibilmente chiara e leggibile, in contrasto con l’esterno annerito del rotolo.

«Il rotolo En-Gedi restaurato rappresenta un significativo balzo in avanti nel campo del recupero, della conservazione e dell’analisi di un manoscritto», ha scritto il prof. Seales sulla rivista Science.

Utilizzando un algoritmo che coinvolge la fusione di immagini 3D e 2D, gli scienziati sono riusciti a recuperare le immagini del testo presente su alcuni frammenti del rotolo di En-Gedi, che probabilmente non saranno mai aperti fisicamente per l’ispezione, per evitarne il disfacimento.

«Queste immagini rivelano che il rotolo di En-Gedi è il libro del Levitico, rendendolo la più antica copia di un libro del Pentateuco mai trovato in un’Arca Santa, e dunque una scoperta di archeologia biblica molto significativa. Senza questa nuova tecnologia, il testo di En-Gedi sarebbe andato completamente perso, e il suo valore sarebbe rimasto sconosciuto», afferma ancora Seales.

«Il nostro obiettivo generale è raggiunto: aver creato un nuovo percorso di restauro, che – superando i danni – riesce a recuperare il testo dal baratro dell’oblio».

Il successo del progetto è dovuto alla collaborazione tra scienziati, ingegneri e studiosi del testo antico.

Immagine: Di Pufacz – Opera propria, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=9829072