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Un compito per il protestantesimo del XXI secolo: essere discepoli di Gesù Cristo

Un libro complesso senza essere complicato. Proprio come dovrebbe essere il protestantesimo. Leggendo le pagine de Il futuro della Riforma*, ho pensato più di una volta che questa formulazione, pur non descrivendo per intero la ricchezza di questo testo, cogliesse la profondità del percorso teologico offerto da Fulvio Ferrario, in questo scritto denso di spunti nell’occasione del quinto centenario della Riforma protestante. Il libro di Ferrario non intende essere una ripresa, in prospettiva storica, di ciò che la Riforma ha prodotto o proposto; non si limita neanche a offrire una specie di «punto della situazione» su quanto le chiese che si richiamano alla Riforma protestante affrontano nella attuale società areligiosa post-secolare. Il suo progetto è più ambizioso e, proprio per questo, più apprezzabile: offrire un profilo di una possibile testimonianza nel XXI secolo. Essere protestanti significa riscoprire che cosa voglia dire, nel contesto specifico della modernità secolarizzata, essere semplicemente discepoli di Gesù Cristo.

Nel delineare questo itinerario, emerge con chiarezza l’esigenza di mostrare che parlare di protestantesimo e di Riforma oggi non significa mettere in luce una specifica identità confessionale, che si fa scudo di una serie di parole d’ordine, pronunciate con orgoglio celebrativo, ma senza consapevolezza del loro autentico significato. E volendo portare un esempio, che sicuramente tocca nel vivo il vissuto delle nostre chiese alle quali l’autore si rivolge, si potrebbe citare questo: non è sufficiente proclamare il sola Scriptura per inserirsi nella tensione esistenziale della Riforma, se non si è capaci di ritornare a una consuetudine di frequentazione (non solo occasionale) della Parola. Essenziale, quindi, non è l’identità protestante (o la sua affermazione), bensì l’identità di Gesù Cristo, la capacità di esprimere la rilevanza di tale nome nel nostro tempo.

Il libro si compone di cinque capitoli con ulteriori suddivisioni interne; partendo da un’analisi del contesto particolare – il contesto ampio dell’Europa secolarizzata e ormai periferica nel mondo globale – nel quale Ferrario iscrive il proprio percorso di riflessione, seguono tre capitoli che concentrano l’attenzione su come la Riforma abbia inteso rendere testimonianza all’identità di Cristo attraverso il proprio progetto ecclesiale, nell’articolazione teologica di quell’identità e nella comprensione della prassi cristiana da essa derivante. Nel capitolo conclusivo si illustra, senza scadere in un pragmatismo fine a se stesso, in che modo la proposta della Riforma sia ricca di promesse e prospettive per la testimonianza cristiana nell’oggi. La tesi enunciata con chiarezza in vari passaggi del testo è che il protestantesimo europeo, che è e sarà sempre più, a viste umane, minoritario, non possa configurarsi se non come comunità consapevole e compatta: consapevole non di specifici marcatori d’identità, come già rilevato, ma di che cosa significhi vivere nel mondo nella prospettiva della rivelazione di Dio in Gesù Cristo; compatta non nel senso di arroccata in una trincea ideologica, ma con la chiarezza di ciò che è davvero essenziale per vivere in una tale prospettiva di fede e disponibile, in tale compattezza, al dialogo e alla pluralità.

Leggere queste pagine è un buon modo per festeggiare questo cinquecentesimo compleanno della Riforma. Lo è per quanti hanno già intrapreso un cammino nelle chiese protestanti e spesso rischiano di fraintendere alcune delle affermazioni più limpide della Riforma; lo è per quanti intendono scoprire la ricchezza della tradizione protestante e la sua valenza positiva, la sua capacità di confronto con l’odierna società liquida; lo è per chiese che rischiano, talvolta, di chiudersi su se stesse e sui loro problemi di bottega, dimenticando che la passione che dovrebbe animarle è l’annuncio dell’evangelo della grazia di Gesù Cristo.

* F. Ferrario, Il futuro della Riforma. Torino, Claudiana, 2016, pp. 195, euro 14,90.

Immagine: By Raul654, CC BY-SA 3.0, Link