luther-1821759_960_720

La Riforma parte da Napoli

«Nel 2017 ricorre il 500° anniversario della Riforma protestante, che ha lasciato segni nella storia e nella cultura del mondo occidentale, anche a Napoli», ricorda il consiglio di Chiesa della comunità evangelica luterana di Napoli, nel programma di presentazione dell’iniziativa «Napoli incontra la Riforma», un calendario di eventi che già dall’inizio di questo mese colora le strade della città partenopea con convegni, dialoghi, mostre, eventi artistici, visite guidate e letture bibliche.

Un progetto ambizioso, ben organizzato e fortemente voluto dalla Comunità evangelica luterana di Napoli che già da due anni lavora instancabilmente per renderlo possibile.

L’iniziativa, che ha coinvolto tutte le istituzioni cittadine, propone un dialogo aperto sull’eredità della Riforma a studenti delle scuole medie, superiori e universitarie, aprendosi al confronto con la cittadinanza tutta e con le altre confessioni presenti nella città.

Il progetto e il coordinamento dell’iniziativa sono curati da Cordelia Vitiello, che dopo aver ottenuto il patrocinio della Chiesa evangelica luterana in Italia (Celi), dalla Regione Campania e il sostegno della Fondazione evangelica Betania, dal Comune di Napoli e dalle istituzioni ed enti importanti, lo segue sin dal suo inizio.

«L’idea di creare a Napoli un percorso culturale per arrivare alle celebrazioni per la Riforma del 2017, nacque due anni fa – ricorda a Riforma.it Cordelia Vitiello – al museo di Capodimonte dov’erano esposte le opere di Bruegel, una mostra preziosa per la città; mi venne in mente di pensare a qualcosa che potesse accompagnare e poi celebrare, nel 2017, la Riforma protestante nella città di Napoli, che già nel 1517 era attraversata da fermenti religiosi, politici e culturali e dimostrava interesse per quanto stava accadendo in Germania, a Wittenberg, grazie alle idee rivoluzionarie introdotte da Lutero».

Aspettando la Rifoma, dunque? Ma ora siamo arrivati al 2017.

«Esatto “Aspettando la Riforma” era il titolo scelto per la serie di manifestazioni che hanno, di fatto, accompagnato il percorso sino al 2017. Attraverso incontri con tante persone e raccontando loro la Riforma. Si è riusciti nel tempo, poi, anche a mettere in rete le diverse realtà culturali e formative presenti sul territorio: le scuole, i musei, le chiese cristiane, le associazioni, le università e condividere con le amministrazioni locali i nostri sogni e le nostre aspettative, che poi sono state patrocinate e condivise in sincera sinergia. Il 9 marzo scorso, insieme al sindaco della città De Magistris, è stato presentato in conferenza stampa il calendario completo delle attività».

I prossimi appuntamenti? Il calendario è lungo, la kermesse si concluderà il 18 novembre.

«Il 25 marzo è prevista una visita alla collina di Caponapoli e una passeggiata a Sant’Aniello con musica dal vivo e una proiezione; il 28 “A proposito di riforma: quali immagini per le idee” è previsto l’incontro con il film maker tedesco Marco Wilms, che ha curato dei workshop con studenti delle scuole di Napoli, in questi ultimi anni, proprio su contesti ambientali che avrebbero bisogno di essere “riformati”. Invito però tutti a consultare il programma completo sul sito della Chiesa evangelica luterana di Napoli, in quanto quasi ogni giorno è previsto un appuntamento. Devo poi aggiungere con piacere che il sito del Comune ha inserito i nostri appuntamenti nella loro sezione cultura e turismo, è stata per noi una bella gratificazione».

L’anniversario della Riforma ha trovato una sponda importante nella città di Napoli, e non solamente nell’appoggio delle istituzioni. È così?

«Sì, è così. Un interesse che è andato oltre i patrocini accordati e le disponibilità delle amministrazioni a collaborare attivamente agli aventi culturali; direi che la folta presenza di pubblico alle iniziative è la testimonianza di un interesse vivo della cittadinanza. Anche la collaborazione ecumenica e interreligiosa ha dimostrato quanto il tema della Riforma sia aggregante, e quanto possa mettere in relazione culture e religioni in dialogo».

Qual è il messaggio della Riforma e qual è la su attualità?

«Credo che la Riforma esprima un messaggio importante: quello della responsabilità e della cura del prossimo, di noi stessi e delle cose che circondano. Un messaggio antitetico rispetto a ciò che spesso osserviamo nel mondo e nella nostra Europa condizionata da fenomeni pericolosi come la dilagante corruzione, da egoismi e chiusure che spingono a erigere muri e barriere. Un messaggio di speranza, credo, e di serietà».